Casale Monferrato – Doveva essere una festa del gusto, un importante appuntamento enogastronomico, e, invece, la sentenza della Corte di Cassazione – con la quale è stato dichiarato prescritto il reato di disastro ambientale contestato nei confronti del responsabile dell’Eternit – ha inevitabilmente condizionato il clima in fiera.
Mentre giovedì 20 novembre, a Casale Monferrato, era giorno di lutto cittadino, le molte aziende imperiesi – fra le oltre 150 aziende espositrici complessive – hanno comunque allestito il proprio stand, come già stabilito da tempo.
Una spaccatura, di tali dimensioni e così evidente, fra diritto e giustizia non poteva lasciare indifferente la politica, ma nemmeno il mondo imprenditoriale.
Per questo, gli imprenditori imperiesi vogliono esprimere la propria solidarietà ai casalesi, per il dramma che hanno vissuto e che continuano a vivere quotidianamente, per la mancata giustizia, perché è sufficiente fare un giro in centro e parlare con gli abitanti di qui, per capire che ogni famiglia ha vissuto uno o più lutti, perché purtroppo e incredibilmente, a differenza del reato, questa malattia non va in prescrizione.
Ma il diritto sembra essere tutta un’altra storia.
Un momento di riflessione condiviso da Matteo Alberti (Latte Alberti, Pontedassio), i fratelli Stefano e Roberto Porro (pastificio, Colle di Nava), Nino Martini (produttore di aglio a Vessalico), Andrea Mantello (azienda agricola Véggia Dian, Diano Marina), Roberto Giuliani (Pianeta Caffè, Imperia), Massimo Malanima e Roberto Rebaudo (azienda agricola Liguria da Gustare, Dolceacqua), Enrica Marvaldi (azienda agricola Muaje, Imperia), Carla Guarreschi (forno Creuza de Ma, Andora).