IMPERIA. Il terzo appuntamento della stagione 2014/2015 del Teatro Cavour proporrà, nella serata di martedì 2 dicembre alle ore 21 un cavallo di battaglia del teatro dialettale genovese con la rappresentazione teatrale di quello che fu l’omonimo film del 1942 di Gennaro Righelli che segnò il debutto cinematografico di Govi fondatore del teatro dialettale genovese e ancora oggi uno dei simboli della città della lanterna.
La regia di “Colpi di timone”, già vincitrice del Premio C.C.I.A.A. di Savona 2014, è affidata a Jurij Ferrini, che è anche protagonista sul palco, assieme a Ilenia Maccarone, Marco Taddei, Arianna Comes, Luca Ciolella, Igor Chierici.
«Lo spettacolo ha riscosso enorme successo nella prima nazionale di una compagnia di attori professionisti, nell’estate scorsa a Borgio Verezzi – dichiara il dirigente alla Cultura Giuseppe Enrico. –Ferrini è autore di un’abile azione da autentico “capitano”, interpretando al meglio il ruolo da protagonista e facendo ruotare attorno a sé tutti gli attori.
Sul palco si potranno apprezzare tutti gli ingredienti del teatro “goviano”, dal caratteristico mugugno alla mimica al gioco degli sguardi. Un autentico omaggio – conclude Enrico – al teatro di “casa nostra”, e a un artista che ha lasciato una traccia indelebile nel panorama della cultura e della tradizione del novecento che va ben oltre i confini regionali».
Per acquistare i biglietti è possibile rivolgersi presso il botteghino del Teatro Cavour dal lunedì al sabato nella fascia oraria 9.30-12.30 – 16.30-19.00 (escluso il 26/11). Biglietto unico fissato a €uro 15,00.
La trama
Nel 1940, il Capitano Giovanni Bevilacqua, un piccolo armatore genovese di 55 anni, scapolo, onesto e schietto che è anche Sindaco della Provveditoria Ligure, andando per mare, mentre governa una delle sue navi, a causa del mare agitato, riceve un ritorno di barra e il timone lo colpisce al petto.
Dopo qualche mese, accusando sempre dolore, si fa fare una radiografia dalla quale il medico, il Professor Brunelli deduce che gli rimangono tre mesi di vita.
Egli decide allora di togliersi tutti i classici sassolini dalle scarpe dicendo in faccia alla gente quello che pensa, non dovendosi più preoccupare del futuro e comincia proprio dai dirigenti della Provveditoria Ligure accusati di volersi approfittare dei lavoratori del porto. L’esordio di questo nuovo atteggiamento avviene proprio all’assemblea degli azionisti,
dove Bevilacqua va a ruota libera, attaccando soprattutto l’amministratore delegato, il Commendator Felice Precordi, accusandolo, fra l’altro, di adulterio e abbandonando la seduta. Dando il là a un autentico scandalo alla Provveditoria Ligure.
Al ritorno nel suo studio, la segretaria, signorina Paola fa accomodare due azionisti della Provveditoria che sono venuti a fargli firmare il bilancio, ma Bevilacqua non firma perché vuole controllare i conti, non fidandosi. Da lì in avanti una serie di situazioni tragicomiche fino a quando il dottore gli comunica che c’è stato uno scambio nella consegna delle radiografie. Il finale è scoppiettante tra comico e drammatico.