Per rilanciare il marchio Agnesi serve un aiuto, una società internazionale di consulenza strategica, e così appare la Gea. Sembra essere questa l’idea del Gruppo Colussi e del Presidente stesso che, in una lunga intervista rilasciata al “Secolo XIX”, ha spiegato che non bisogna puntare solo sulla pasta, ma a qualcosa che abbia un valore aggiunto e dia nuovo valore al territorio perchè solo con la pasta non sembrano esserci possibilità di risalita.
Sempre secondo quanto spiega Colussi l’industria alimentare è il secondo comparto produttivo italiano e, per diversi anni, l’Italia non ha dato il giusto valore ai suoi brand diventando terra di conquista per stranieri. Colussi, dal canto suo, dichiara di aver capito che non si poteva vivere di soli biscotti e così ha ampliato il suo mercato con Colussi, Agnesi, Sapori, Flora e Misura.
Lo slogan “Silenzio Parla Agnesi” poi è famoso e, secondo indagini di mercato, se lo ricordano tutti e quindi si potrebbe riutilizzare e, per quanto riguarda lo stabilmento, si può seriamente pensare che resti a Imperia, ma Colussi ha anche detto “Qualche chilometro più su, qualche chilometro più giù”.
Il problema legato allo stabilimento Agnesi è che ha costi di produzione molto alti e la logistica dello stabilimento è sfavorevole soprattutto per l’arrivo della materia prima. Nell’intervista patron Colussi dichiara infatti che bisogna cambiare le politiche di vendita e di prodotto: “Avevamo chiesto che ci facessero un porto adatta a far sbarcare il grano […] Abbiamo presentato un progetto che hanno reso irrealizzabile con richieste assurde“. Ma poi Colussi finisce l’intervista dicendo che bisogna guardare al futuro.
Colussi infatti sembra stia lavorando con Burlando e il Sindaco Capacci per coinvolgere tanti produttori in un progetto che abbia un brand legato al nostro territorio al fine di avere prodotti per l’estero e anche per l’Italia di eccellenza sia per la pasta che per sughi, pesto e anche olio.