28 Dicembre 2024 12:37

28 Dicembre 2024 12:37

IMPERIA. VISITE MEDICO SPORTIVE. IL DIRIGENTE MARTINI DELLA PALLAMANO S. CAMILLO NON È SODDISFATTO DALLA RISPOSTA DELL’ASL

In breve: Giovanni Martini scrive: "La mia protesta rimane in piedi e spero che il Coni, il Sindaco e la stessa direzione sanitaria si attivino".

ASL

Imperia – Quattro mesi per una visita dal medico sportivo. È questo il tempo che le società e i ragazzi che vogliono intraprendere uno sport come quello della Pallamano. Alla nostra redazione esattamente un mese fa era giunta la lettera del dirigente della Pallamano San Camillo Giovanni Martini .

Dopo la risposta dell’Asl, lo stesso Martini si dichiara non soddisfatto: “E’ una risposta che non dice nulla, non hanno risolto o provato a risolverlo, siamo messi come prima. Devo mio malgrado rilevare però che di fatto non date una risposta ne una proposta di risoluzione:
– tutte le società… non vero, altri sport sono più estivi che invernali, ed inoltre se a settembre c’è un maggiore afflusso a tutt’oggi siamo sempre intorno ai 3-4 mesi e siamo a fine novembre. Di certo non possiamo cambiare la stagionalità degli sport;
– per i minorenni che non si presentano alla visita sportiva… mi spiace ma non è colpa nostra, se l’educazione dei singoli è carente è una caduta di valori e di rispetto degli impegni presi, applicate delle sanzioni ai singoli, se poi è vero che ad alcune società permettete di prenotare a gruppi e poi non si presentano alcuni atleti, bene colpa loro ed io non mi ritengo responsabile del loro agire;
– se alcune società inviano atleti a fare la visita prima del tempo fate richiami, sanzioni ed altro. Per la mia società non mi risulta di aver inviato atleti fuori quota e se è/o succedesse vorrei essere richiamato, non note generiche, incominciamo a fare chiarezza“.

“Nella frase conclusiva – termina Martini – quindi di fatto non mi date una proposta di risoluzione o di intervento sanante di una situazione di stallo, ed ‘il possa essere risolto con la collaborazione da parte…’ non mi è di alcun aiuto. Mi pare, senza offesa, che sia una risposta politichese e salomonica. Di fatto come si supera questa fase non viene data. Risposta: i genitori che possono permetterselo li mando a pagamento.

Per cui la mia protesta rimane in piedi e spero che il Coni, il Sindaco e la stessa direzione sanitaria si attivino”.

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