IMPERIA. Proseguono le proteste unite da parte delle maggiori sigle sindacali della Polizia Penitenziaria sul caso situazione Imperia .
Il SAPPe (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria) e la UIL Penitenziari, il 27 Novembre dalle ore 9,30 alzeranno i toni per far ascoltare la loro voce alla sempre più sorda amministrazione penitenziaria.
Sono mesi che denunciamo uno stato di avanzata criticità che tutt’ora permane nell’istituto di Imperia ed a farne le spese è sempre la Polizia Penitenziaria – questo è il commento dei sindacalisti che intervengono a tutela del personale.
L’organizzazione e l’abbandono di Imperia deve essere portato al centro dell’attenzione perché non deve e non può essere d’esempio per gli altri istituti liguri. La Liguria penitenziaria è ormai priva di riferimento, il Provveditore regionale viene forse solo una volta alla settimana e non dedica nemmeno un po’ del suo tempo a verificare l’attività della Polizia Penitenziaria. Per questo abbiamo scelto la piazza di Imperia per manifestare il nostro dissenso alla politica di indifferenza dei nostri vertici.
Ma è anche l’occasione per impedire che venga annullato il reparto delle traduzioni di Imperia per essere trasferito a San remo, questo determinerebbe ulteriore disagio alla Polizia Penitenziaria. I sindacalisti del SAPPE (Lorenzo) e UIL (Pagani) precisano che oltre all’assenza del Direttore che assicura la presenza ad Imperia solo per un giorno. Per il SAPPe, invece, è inconcepibile che la stressa analoga discrasia avverrà per il Comandante il quale, in caso di assenza, verrà sostituito dal Commissario Vice Comandante proveniente anch’esso da San remo, quindi un comandante che non conosce le dinamiche e l’organizzazione dell’istituto, quindi veramente una scelta che non può essere giudicata oculata.
“La Polizia Penitenziaria di Imperia negli ultimi mesi ha effettivamente vissuto situazioni di criticità estrema. Anche se abilmente fronteggiate dal personale, hanno comunque determinato un aumento del livello di allerta, già di per se quotidianamente elevato”.
Non riusciamo a spiegarci – apostrofano Lorenzo e Pagani – come mai ciò che abbiamo continuamente segnalato ai vertici regionali, non hanno sortito alcun effetto restando inalterato, anzi per alcuni versi peggiorato, l’andamento dell’istituto dal punto di vista dell’organico e dell’organizzazione.
Autovetture vecchie e non funzionanti hanno determinato che la Polizia Penitenziaria pur di garantire la propria presenza esterna, abbia utilizzato la propria autovettura, carenza delle poliziotte, , in alcuni casi si è costretti a richiamare personale femminile dalle ferie per poter assicurare il controllo all’ingresso del carcere, Poliziotti penitenziari trasferiti e non impazzati, il verificarsi di eventi critici derivanti dalla popolazione detenuta, mette una serie ipoteca sulla gestione della sicurezza. Basta un ricovero ospedaliero di un detenuto che il sistema sicurezza vacilli. Un istituto che nel 2014 ha registrato 96 eventi critici tra i quali un tentato suicidio salvato dalla tempestività del personale e ben 36 ricoveri ospedalieri urgenti. Dati questi che non possono essere letti con superficialità se pensiamo che si riferiscono ad una popolazione detenuta di circa 90 ristretti. Eppure la storia negativa dell’istituto dovrebbe essere giustificativa per rafforzare invece che indebolire la Polizia Penitenziaria di Imperia.”
C.S.
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