23 Novembre 2024 01:06

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23 Novembre 2024 01:06

IMPERIA. LA FILARMONICA RISPONDE ALL’ASSESSORE STRESCINO: “L’ULTIMO CONTRIBUTO DEL COMUNE E’ DI 1000 EURO E RISALE AL 2012”

In breve: "Per quanto riguarda la presunta morosità, già con l’Assessore Serafini si era cercato di arrivare a un accordo tra il Comune e l’associazione per i locali di Via Massabò. L’obiettivo è quello di raggiungere un’intesa per fornire servizi al Comune in cambio del canone annuo richiesto, di € 1600, vantaggiosa per entrambe le parti"

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Il Presidente Nicoletta Bracco Falciola, il Consiglio Direttivo e i Musicisti della Banda Filarmonica, hanno risposto alle dichiarazioni dell’Assessore Paolo Strescino in merito alla bagarre nata dalla manifestazione di protesta della banda imperiese che, durante la processione di San Leonardo, ha suonato senza divisa.

Le dichiarazioni dell’Assessore Strescino ci sorprendono non poco, anche perché fanno seguito non solo alla pacata e simbolica “protesta” attuata durante la processione del Santo Patrono, ma anche a rapporti del tutto sereni che questa associazione ha sempre tenuto con l’Amministrazione. Aggettivi che definiscono la Filarmonica “esosa” e “morosa” appaiono forse un po’ sproporzionati (se non assolutamente ingiustificati ed ai limiti dell’offensività) a quella che invero è la realtà dei fatti.

Certo, in Comune giace una nostra richiesta di 5.000 € (peraltro inascoltata) per una manifestazione al Cavour che non era un semplice “concerto”, ma qualcosa di molto più articolato che comprendeva uno spettacolo multimediale sulla storia dei 200 anni della Banda in città, una mostra di strumenti a fiato antichi e moderni, fotografie e cimeli. Come già affermato all’Assessore, l’esosa cifra fungeva anche da contributo GLOBALE per l’attività (futura e pregressa) ordinaria della Filarmonica, che prevede l’acquisto di nuovi strumenti e di divise dignitose (contributo assolutamente in linea con quello percepito dagli altri sodalizi bandistici).

L’ultimo contributo significativo elargito dal Comune di Imperia risale oramai al dicembre del 2012 ed  ammontava a € 1000. Nel gennaio dello stesso anno era stato liquidato anche il contributo di € 2000 per l’anno precedente. Nel 2013 ci venivano riconosciuti € 500 per la festa patronale. Questo, però, non ci ha impedito di suonare gratuitamente alle cerimonie in occasione del 90° anniversario della città di Imperia, svoltesi presso le stazioni ferroviarie di Oneglia e Porto Maurizio in occasione del transito del treno d’epoca e di offrire un concerto alla città nella stagione estiva. Concerto che purtroppo non è stato possibile eseguire per gli elevati costi previsti a nostro carico per espletare le pratiche necessarie alla commissione Comunale di Vigilanza.

Per quanto riguarda invece la presunta morosità, già con l’Assessore Serafini si era cercato di arrivare a un accordo tra il Comune e l’associazione per i locali di Via Massabò. L’obiettivo è quello di raggiungere un’intesa per fornire servizi al Comune in cambio del canone annuo richiesto, di € 1600, vantaggiosa per entrambe le parti (anche se gravata da ulteriori balzelli a carico della Filarmonica, tali da maggiorare sensibilmente la cifra). Nella prima stesura (per taluni aspetti improponibile) di tale convenzione, infatti, la Filarmonica oltre alla corresponsione del canone doveva prestare tre servizi gratuiti al Comune. I solerti impiegati dell’Ufficio Cultura e l’assessore Strescino hanno accolto le nostre osservazioni e ci risulta stiano finendo di approntare la convenzione.

E peraltro il tono adottato dall’Assessore Strescino, il quale già fu Sindaco della precedente amministrazione (“per quanto mi riguarda possono protestare quanto vogliono, ma o riducono le loro pretese oppure non se ne fa nulla”) non paiono certo sintomatiche di un atteggiamento finalizzato al dialogo costruttivo tra amministratori e cittadinanza, né tanto meno appaiono indicative di una politica volta a favorire (o quanto meno a tutelare) il sano associazionismo locale.

Riteniamo quindi che definire “moroso” chi non ha mai ricevuto una richiesta o firmato un contratto d’affitto sia quanto mai ingiusto (specialmente allorquando si discute a riguardo di una sede sociale utilizzata ininterrottamente dal lontanissimo 1893 !). “I tempi sono cambiati” come dichiara l’Assessore Strescino ma sicuramente – ci sia consentito – in peggio !

La nostra associazione, pertanto, continuerà serenamente a lavorare per far sì che una storia di 200 anni non venga cancellata da estemporanei malumori o fraintendimenti, certa che la nostra Città saprà giudicare con obbiettività la vicenda.”

 

 

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