Imperia. Si è svolta questa mattina presso la sede della CGIL ad Imperia una conferenza stampa riguardante l’imminente sciopero del 12 dicembre, la crisi dell’edilizia e i ritardi dei pagamenti degli stipendi dei lavoratori della Tecnis, impegnati nel cantiere della nuova ferrovia. Erano presenti: Marco De Andreis e Pietro Lai della UIL, Giampiero Garibaldi e Said Garjmi della CGIL.
“Ci apprestiamo a fare lo sciopero generale del 12 con CGIL e UIL. Vogliamo spiegare la crisi del settore dell’edilizia, nel 2013 siamo partiti con delle imprese che era 610 chiudiamo l’anno con 578 imprese ed evidenti diminuzioni dei posti di lavori – spiega Lai – L’edilizia sta morendo nella nostra provincia e per capirlo basta vedere nel 2005 quando avevamo1073 imprese mentre oggi solo 758. Abbiamo perso più del 50% dei lavoratori, non vogliamo cementificare, ma riqualificare e mettere in sicurezza determinate aree è possibile e anche necessario come nel caso dei rii a rischio esondazione”.
“Con lo sciopero del 12 dicembre chiediamo nuovi stimoli, ma anche la riqualifica. I lavoratori della Tecnis si sono fermati protestando e scioperando contro la mancata erogazione degli stipendi loro spettanti per il mese di ottobre. C’erano stati degli impegni precisi assunti da tutte le parti e i lavoratori esigono il rispetto degli accordi. Dopo 3 ore di sciopero è arrivata la comunicazione che erano stati fatti partire i bonifici. Però al pagamento dello stipendio di novembre manca poco e rimane lo stato di agitazione per tutti i lavoratori” spiega Giampiero Garibaldi della CGIL. “Siamo preoccupati perché se le opere terminate non vengono pagate nel modo e nei tempi dovuto dallo Stato la situazione diventa grave. Devono essere rispettati gli impegni, altrimenti si generano una serie di effetti a catena” conclude Garibaldi.
Prende la parola poi Marco De Andreis della UIL: “I lavoratori della Tecnis non si sono lamentati solo del fatto dei ritardi dei pagamenti per questo mese, la situazione è così da oltre un anno, manca fiducia nell’azienda tanto che l’anno scorso i ragazzi sono stati messi in cassa integrazione a novembre”.
Mancano ancora 250 metri di galleria da forare per terminare una prima parte dei lavori e, se tutto andasse nel senso giusto basterebbero solo quattro mesi, ma a quanto dichiarato da De Andreis spesso gli operai si trovano in galleria e non possono lavorare. Ritardi continui dovuti anche al contenzioso con Ferrovial. “Si parla della fine del 2015 almeno per buttare giù il diaframma della galleria, ma posso dire che entro la fine del 2015 sicuro il termine di una prima parte dell’opera non lo avremo” conclude Garibaldi sottolineando come i fronti ancora “aperti” sono tre: la galleria di Poggi, tutta la parte delle infrastrutture come la costruzione della stazione di Andora e la parte della Sicurbau.