Giovani, occupati, amanti della tecnologia, rispettosi dell’ambiente e attenti al risparmio. Ecco chi sono i soggetti che scelgono di utilizzare il ride sharing in Italia. Lo ha scoperto BlaBlaCar, la piattaforma online che mette in contatto automobilisti con posti liberi a bordo delle proprie auto con persone in cerca di un passaggio che viaggiano verso la stessa destinazione. BlaBlaCar ha coinvolto i suoi utenti in una ricerca realizzata dall’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Oltre 5.000 le risposte raccolte.
“Tra i dati che ci hanno stupito di più c’è quello sul passaparola: il 99% degli intervistati consiglia il ride sharing ad altre persone” spiega Andrea Saviane, country manager Italia di BlaBlaCar .” Si tratta di un risultato straordinario ed eloquente: dimostra il potenziale di una soluzione di viaggio innovativa, nei cui confronti gli italiani si rivelano entusiasti”.
Il car sharing: di cosa si tratta
Il car sharing consiste nell’utilizzare un automobile messa a disposizione da un ente, come se fosse un mezzo pubblico.
Il vantaggio dal punto di vista economico si concretizza nel fatto che il conducente sostiene i costi direttamente in proporzione all’utilizzo che ne viene fatto, ponendosi come un’ottima opportunità per chi non è intenzionato a sobbarcarsi il costo dell’ acquisto (e del possesso) di una automobile. Nonostante queste iniziative siano appoggiate da associazioni ambientaliste, le motivazioni che spingono i conducenti ad utilizzare le auto in car sharing sono di ordine principalmente economico.
Bisogna inoltre considerare che queste auto godono di particolari vantaggi, come l’accesso in aree a traffico limitato e la possibilità di parcheggiare in aree dedicate.
Il profilo che emerge è quello di un viaggiatore con un’età media di 31 anni (il 76% degli utenti si colloca nella fascia tra i 18 e i 40 anni, mentre il 16% ha un’età compresa tra i 41 e i 50 anni).
Solo il 21% degli utilizzatori in Italia è costituito da studenti: ben il 71% è infatti composto da lavoratori attivi (in maggioranza impiegati e liberi professionisti). Tra questi, il 69% ha un contratto a tempo indeterminato, e il reddito lordo annuo in media è di 24.000 euro.
Da una prospettiva geografica, si rileva che il 60% degli intervistati dall’Istituto di Management Sant’Anna risiede nel Nord Italia: il 20% in Lombardia, il 12% in Emilia Romagna e l’8% nel Veneto, ma anche regioni del Centro come Lazio e Toscana si trovano ai primi posti con rispettivamente l’11% e l’8% di utenti.
Il viaggiatore che utilizza il sistema di car sharing in auto è amante del mondo tecnologico.
Innanzitutto, nell’85% dei casi, si dichiara sempre connesso a internet; nell’82% si tratta di persone che fanno shopping online e, nell’83%, possiedono uno smartphone, da cui utilizzano l’app di BlaBlaCar in 2 casi su 3.
Chi condivide l’auto, offrendo o ricercando passaggi con BlaBlaCar, è smart anche perché pensa al risparmio: la prima ragione per cui il ride sharing viene preferito ad altre modalità di viaggio è proprio quella economica, indicata sia da quanti usano il servizio come conducenti che da coloro che sono passeggeri.
Per addirittura il 99% degli intervistati, BlaBlaCar è vantaggioso o molto vantaggioso rispetto ad altre soluzioni di trasporto. Inoltre, il ride sharer italiano è smart anche perché si preoccupa dell’ambiente: il 61% degli utenti indica la tutela ecologica tra le principali motivazioni per cui sceglie di utilizzare il servizio. E a ragione: nel 58% dei passaggi offerti, il conducente riceve tante richieste da riuscire a occupare tutti i posti liberi nella propria auto.