Diano Marina – Avranno tempo sino al 17 di novembre per decidere se farsi interrogare o depositare una memoria difensiva il sindaco di Diano Marina, Giacomo Chiappori, il suo vice Cristiano Za Garibaldi, l’assessore allo sport Francesco Bregolin, l’ex assessore Bruno Manitta e l’amministratore unico della G.M.S.p.A. (Società comunale che gestisce porto e alcune spiagge) Domenico Surace che lo scorso 27 novembre hanno ricevuto la notifica della conclusione delle indagini da parte del sostituto procuratore della Repubblica di Imperia Alessandro Bogliolo titolare dell’inchiesta sul presunto voto di scambio, reato previsto all’art 86 del Dpr n. 570 del 1960 che recita: “Chiunque, per ottenere, a proprio od altrui vantaggio, la firma per una dichiarazione di presentazione di candidatura, il voto elettorale o l’astensione, dà, offre o promette qualunque utilità ad uno o più elettori, o, per accordo con essi, ad altre persone, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 309 ad euro 2.065…”.
Si tratta dello strascico dell’inchiesta della DDA (Divisione Distrettuale Antimafia) di Genova partita nel 2011 a seguito di un esposto a firma un ex amministratore dianese. Durante la conferenza stampa con cui gli amministratori dianesi annunciavano la richiesta di archiviazione dell’Antimafia relativa alle presunte infiltrazioni mafiose all’interno dell’amministrazione, era già emerso che i guai giudiziari non sarebbero finiti lì.
L’inchiesta di Bogliolo mirerebbe a verificare se la nomina di Surace ad amministratore unico della G.M. S.p.A. sia o meno frutto di una sorta di promessa pre-elettorale fatta dal sindaco Chiappori a Surace in cambio del suo appoggio elettorale. Si tratta di un vicenda ingarbugliata che sarà difficile da sbrogliare anche a seguito della “certificazione” della DDA genovese che esclude rapporti tra: la criminalità organizzata, Surace e l’amministrazione comunale. È di dominio pubblico l’amicizia e la vicinanza politica che lega l’AD della G. M. ad alcuni esponenti della giunta come Za Garibaldi, Manitta e Bregolin.
Nel frattempo tra i circoli di carte e le bocciofile iniziano a tremare anche altri personaggi, ex amministratori, i cui nomi non sarebbero ancora emersi dalle carte dell’inchiesta ma che risulterebbero aver avuto contatti con personaggi legati alla criminalità organizzata.