Il circolo imperiese di SEL, Sinistra Ecologia e Libertà, si è espresso sull’esternalizzazione del servizio mensa delle scuole:
“La decisione della giunta Capacci di privatizzare il servizio mensa delle scuole giunge proprio nel mezzo delle celebrazioni di Olioliva, manifestazione nella quale si promuovono i prodotti alimentari di qualità il buon cibo, ovvero della cultura del gusto e della corretta alimentazione. Questi principi valgono evidentemente solo nelle tre giornate di festa dato che un analoga attenzione le amministrazioni comunali degli ultimi quindici anni non la abbiamo riservata al servizio della refezione scolastica che, invece di diventare l’avanposto della promozione della cultura del gusto e della qulità e elemento formativo per i nostri figli, è divenuto un fastidioso problema per la stuttura comunale di cui tentare di liberarsi quanto prima.
Conseguentemente a tale logica si è provveduto nel tempo a depotenziare e peggiorare il servizio rendendolo man mano più oneroso per le famiglie con l’intento evidente di arrivare alla tanto agognata (da quel tipo di amministrazioni) privatizzazione. Su questo le opposizioni consiliari alla giunta Strescino (tra cui anche il PD) si erano mobilitate, in contemporanea con i comitati spontanei dei genitori per impedire i continui peggioramenti del servizio e la sua privatizzazione. Ma dopo di allora “il vento è cambiato” e quindi c’era da sperare che su questo tema l’impegno presente nel programma del sindaco Capacci (il servizio mense gestito dalla futura società multiutilities del comune) e le precedenti prese di posizione del PD potessero portare ad una soluzione degna per uno dei servizi pubblici più delicati che il comune di Imperia è tenuto a fornire. Improvvisamente però sono riemerse le stesse logiche (la presunta efficenza del privato), le stesse giustificazioni “tecniche” (l’obbligo previsto dalla legge di dismissione delle società partecipate del comune) e le stesse debolezze politiche (per cui la mensa è uno dei tanti servizi che eroga il comune) che portavano a giustificazione della privatizzazione le giunte di centrodestra imperiese. Tutte ragioni confutabili, in particolare quella sugli obblighi di cessione delle società partecipate (quindi anche della Seris che oggi gestisce il servizio) a cui si lega l’inevitabilità della scelta. Strano infatto che analogo problema la giunta Capacci non se lo ponga per la Porto di Imperia spa di cui vorrebbe acquisire le quote di Caltagirone.
Ma si sà che per certe cose e certi interessi più privati che pubblici (non per le mense quindi) le soluzioni si trovano. Ma poi che fine ha fatto la società multiutilities promessa dal sindaco nel suo programma? E la posizione contro la privatizzazione delle mense del PD imperiese di opposizione? Come ciliegina sulla torta c’è che una scelta di tale rilevanza sia stata presa e “comunicata” ai cittadini senza alcun confronto con quelle spontanee forme di mobilitazione che erano stati i comitati dei genitori o discussione pubblica sul progetto che aveva in mente l’amministrazione. La ventata di “novità” che avrebbe dovuto attraversare la nostra città sembra proprio essersi ridotta ad una “maccaia” in cui continuano a prevalere le logiche del passato contro cui la città col voto di pochi mesi fà si è espressa in modo molto netto. Sinistra Ecologia Libertà Circolo di Imperia”.