28 Dicembre 2024 17:33

28 Dicembre 2024 17:33

IMPERIA. LA FINANZA SEQUESTRA UNA DISCARICA ABUSIVA A DUE PASSI DAL TORRENTE IMPERO. /LE IMMAGINI

In breve: Le indagini, scaturita dalla notizia di reato della sezione operativa navale della Guardia di Finanza di Imperia comandata dal Capitano Calà ed assegnate al Pm Bresci, hanno consentito di emettere provvedimenti di sequestro preventivo di partecipazioni per circa 100.000 euro.

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IMPERIA. Dopo mesi di delicate e complesse indagini, condotte dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Imperia, Barbara Bresci, è giunta a conclusione l’operazione “PIT STOP” che ha permesso di portare alla luce un’imponente discarica abusiva di rifiuti speciali in Valle Impero a stretto contatto con l’omonimo torrente, realizzata da nota impresa operante nel settore delle autoriparazioni.

Le indagini, scaturite dalla notizia di reato della sezione operativa navale della Guardia di Finanza di Imperia (comandata dal Capitano Giuseppe Calà ed assegnate al Pm Bresci, hanno consentito al giudice per le indagini preliminari, di emettere provvedimenti di sequestro preventivo, ‘per equivalente’, di partecipazioni societarie per circa 100.000 euro.

L’attenzione da parte del Pm titolare dell’indagine si è focalizzata, oltre che sugli aspetti di penale responsabilità di uno dei soci dell’impresa, anche sulla responsabilità dell’ente per l’illecito amministrativo dipendente dal reato ambientale commesso (nella specie, discarica abusiva). Un attento studio del caso ha portato all’individuazione dei presupposti per procedere ad un sequestro per equivalente ai sensi del decreto legislativo 231 del 2001.

I militari della sezione operativa navale con l’ausilio dei finanzieri della sezione di polizia giudiziaria guardia di finanza, su disposizione dell’autorità giudiziaria, hanno quindi dato esecuzione alle misure previste dal decreto legislativo 231/2001 in tema di responsabilità per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato ambientale. si tratta di uno dei primissimi casi in Italia dove, a fronte di una conclamata condotta illecita in materia ambientale, vengono applicate le misure del decreto nei confronti della società utilizzatrice delle aree adibite indebitamente a discarica.

Le fasi dell’operazione denominata “PIT STOP” traggono origine dalla più ampia attività denominata “UP THE RIVER”con la quale è stato effettuato, dal reparto operativo aeronavale della Guardia di Finanza di Genova, sull’intera regione il monitoraggio costiero, fluviale ed aereo a tutela dell’ambiente.

Durante l’accesso presso la sede della società indagata, i finanzieri di mare, col supporto dei colleghi della sezione della polizia giudiziaria, su disposizione del Pm Bresci, hanno riscontrato l’avanzato stato di degrado di un’area di circa 3.500 metri quadrati e la presenza di oltre 140 tonnellate di rifiuti speciali.

L’area è stata sequestrata e, a seguito di ulteriori indagini, è stata individuata quale responsabile un’azienda operante del campo delle autoriparazioni, composta da diverse unità produttive dislocate su tutto il territorio della provincia.

L’amministratore della società, che con prolungati e ripetuti abbandoni e depositi incontrollati di rifiuti, ha realizzato una vera e propria discarica abusiva, è stato denunciato a piede libero.

Dall’esame dei documenti sottoposti a sequestro, è stata contestata l’irregolare tenuta dei registri di carico e scarico dei rifiuti, con il conseguente accertamento di sanzioni amministrative per diverse migliaia di euro. Sul piano fiscale le fiamme gialle hanno inoltre rilevato l’evasione totale del versamento del tributo speciale per il deposito in discarica di rifiuti, la cosiddetta “ecotassa”.

Il recupero del tributo contribuisce alle spese che la Regione Liguria sostiene per la bonifica dei suoli inquinati.

Le indagini hanno anche permesso di accertare che la società lucrava indebiti profitti in virtù del mancato pagamento degli oneri per lo smaltimento dei rifiuti nonchè per la mancata messa a norma dell’area adibita a deposito.

L’attività dei finanzieri ha anche eliminato il pericolo di contaminazione della falda acquifera limitrofa alla discarica abusiva.

 

C.S.

 

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