22 Dicembre 2024 07:41

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IMPERIA. VIGILI URBANI, SUMMIT IN COMUNE. AGENTI IN RIVOLTA CONTRO IL COMANDANTE: “CHI SBAGLIA FINISCE IN PROCURA, NON LAVORIAMO SERENI”/VIDEO E FOTO

In breve: Clima tesissimo in Comune tra gli agenti e il Comandante, sotto gli occhi dell'assessore De Bonis. "Ci fanno stare con le pezze al culo. Non arrivano ne le divise, ne gli stivali. Ma avete visto mai un dirigente che avvia decine di procedimenti disciplinari?"

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Imperia. Questa mattina presso la sala consiliare del Comune di Imperia si è svolto un incontro infuocato tra l’assessore Pino De Bonis, che ha assunto da poche settimane la delega della Polizia Municipale, il Comandante e dirigente del settore Aldo Bergaminelli e gli agenti del Comando. Una riunione, aperta al pubblico come segno di massima trasparenza, nel corso della quale, malgrado la buona volontà dell’assessore De Bonis, agenti e Comandante si sono duramente scontrati. 

“Sono sul pezzo da tempo e so che il comando di Polizia Municipale non è stato trattato molto bene – ha esordito De Bonis – Ho sottolineato tutti i disagi che ci sono e vi posso garantire che metterò anima e cuore per risolvere i vostri problemi: dalla sede che va trovata, come aveva già detto il Sindaco, alla necessaria restaurazione di una rapportualità forte. Dobbiamo fare un piccolo passo indietro, se facciamo un lavoro congiunto tra politica, dirigenza e voi del comando risolveremo i nostri problemi. Cerchiamo di capire l’obiettivo che ci vogliamo dare e di lavorare come un team coeso per avere una voce più forte. Il vostro comando è il front Office della città”.

Un agente ha cercato di illustrare, con una lettera, letta ad alta voce, la situazione di disagio che vive ogni giorno presso il Comando di Polizia Municipale di Imperia:  Il fatto che i vigili siano figli di un Dio minore è un dato di fatto, siamo come i poliziotti, ma senza le strutture e le assicurazioni sociali dei poliziotti ‘veri’. A questo si aggiunge il fatto che a Imperia chi ci dovrebbe proteggere ci affossa. Dovremmo poter contare su chi sta sopra di noi e invece ci sentiamo soli. Non chiedo riconoscenza, ma coscienza, devo poter lavorare in modo sereno, meritorio e degno. Siamo uomini, possiamo sbagliare certo, ma se lo facciamo è proprio perché non ci tiriamo mai indietro. Presso il comando dei Vigili il minimo errore si paga e con 1200 euro al mese doversi pagare l’avvocato per dimostrare di non essere un delinquente è troppo. Un passo solo indietro non basta, mi auguro che si possa ripartire sul pulito, ritornare alle parole dette, parlate, sostituendo quelle scritte, ormai troppo in voga al Comando dei Vigili di Imperia. L’esempio deve venire dall’alto. A volte farebbe piacere sentirsi dire ‘Bravo, bel lavoro”. Non pretendiamo questo, ma pretendiamo il rispetto delle nostre persone, perché a forza di pronunciare la frase ‘chi sbaglia va in Procura’ si rende impossibile fare questo lavoro. Ho sentito tante promesse in 25 anni, ma come diceva mio padre volere è potere”. 

Un intervento che ha riscosso gli applausi di alcuni colleghi, ma non di tutti. Ha così preso la parola un secondo agente, che ha aggiunto: “In pochi hanno applaudito al discorso del collega,  ma in realtà è un pensiero condiviso da tutti. In 28 abbiamo presentato richiesta di mobilità interna e questo perché le cose non vanno per nulla bene. Il rapporto con il Comandante non è sereno. Se non siamo in linea con il Comandante veniamo divisi oppure succede sempre qualcosa che ci devia dal nostro intento. Ad esempio, solo pochi giorni fa un motociclista è stato trasferito nell’ufficio edilizia contro la sua volontà“.

Successivamente ha nuovamente preso la parola l’assessore De Bonis:Certi comportamenti non consentono un passo indietro, ma piuttosto un arroccamento sulle proprie posizioni. Ben venga un elenco di richieste e di problematiche. Il problema di fondo è uno solo. Quando ci si siede a un tavolo, togliendosi la maschera, bisogna fare un passo indietro. Inutile fare applausi rafforzativi. Si capisce già quale è la situazione. Voglio capire con tutti voi e condividere una strada per arrivare a risolvere i problemi. È una cosa che odierei anche io quella di andare a lavorare al mattino in un clima di tensione. Vi chiedo solo un atteggiamento di collaborazione“. 

Domani si discute se toglierci 300 euro – ha tuonato un agente – Che apertura e che spirito di collaborazione dovremmo avere? Ci hanno preso a calci nel culo per dieci anni e ora ci tolgono 300 euro perché, dicono, non siamo soggetti a disagio? Per me questo comando è un abuso in zona vincolata. Questo comando è insanabile. Devi buttarlo giù e ricostruirlo. L’accordo con il comandante si sarebbe dovuto trovare prima. Non siamo noi che vogliamo andare in guerra, sono gli altri che ci portano a fare la guerra. Ci hanno fregato il comando. Ci fanno stare con le pezze al culo. Non arrivano ne le divise, ne gli stivali. Ma avete visto mai in questo Comune un dirigente che avvia decine di procedimenti disciplinari? Anche noi dovremmo poter dare una valutazione ai dirigenti e certamente le cose cambierebbero. Ci hanno tolto 11 mila euro di spese correnti per le divise. Dove sono finiti? Abbiamo la muffa negli armadietti, sulle divise. Ci manca un bagno dignitoso. Come si può lavorare in queste condizioni?”.

Ancora De Bonis: Ci sono settori in questo Comune dove se raduni i colleghi in una stanza e te ne vai, torni che sono tutti morti. Si sono accoltellati tutti. I personalismi devono essere lasciati fuori quando si è sul lavoro“.

Un ultimo ha preso la parola, brevemente, il Comandante della Polizia Municipale Aldo Bergaminelli: Bisogna cambiare la sede del Comando, questo indubbiamente. I problemi? L’ultimo Comandante è sempre quello che si porta dietro tutti glin errori del passato. L’agente all’edilizia? C’è andato perché c’era bisogno di personale. Altri agenti sono stati divisi su propria richiesta. Non è vero che ogni volta che si fa un errore si va in Procura. Succede quando si fanno errori che poi hanno ripercussioni sulla cittadinanza. Riguardo ai provvedimenti disciplinari, ci sono molti altri Comandi in Italia che operano nello stesso modo”.

Mattia Mangraviti e Selena Marvaldi

 

 

 

 

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