Nei giorni scorsi la Guardia di Finanza ha arrestato un altro corriere di sostanze stupefacenti che stava facendo scalo alla stazione ferroviaria di Ventimiglia; alle operazioni di servizio hanno partecipato anche i cani antidroga Pakros e Zaffo.
I militari hanno deciso di controllare le persone presenti nella sala d’attesa provenienti dalla Francia ed in procinto di prendere il primo treno in partenza da Ventimiglia; tra queste destava particolare sospetto un giovane nigeriano che alla vista dei militari e dei pastori tedeschi Pakros e Zaffo cercava immediatamente di allontanarsi affermando che era in arrivo il treno che stava aspettando, circostanza che tuttavia è stata subito smentita. Il soggetto veniva quindi fatto passare davanti alle unità cinofile che manifestavano un vago interesse senza effettuare particolari segnalazioni ai propri conduttori.
Nonostante ciò i finanzieri, atteso il comportamento anomalo assunto dal nigeriano decidevano di perquisirlo scoprendo in tal modo ulteriori incongruenze: infatti il predetto aveva sulla persona dei titoli di viaggio che ne attestavano la provenienza da Amsterdam con destinazione Roma, differenti da quelle da lui dichiarate agli operanti. Infine, poiché il controllato era visibilmente sempre più agitato, i militari decidevano di condurlo presso la locale caserma per svolgere ulteriori approfondimenti poiché a questo punto si sospettava che costui potesse occultare nel proprio corpo delle sostanze stupefacenti. Quest’ipotesi ha trovato conferma quando il nigeriano, previa autorizzazione dell’Autorità Giudiziaria, è stato condotto presso l’ospedale civile di Sanremo dove, grazie allo svolgimento di specifici accertamenti medici, è stato scoperto che lo stesso occultava nel proprio corpo numerosi ovuli i quali una volta espulsi sono risultati essere pari a 100, tutti contenenti eroina per un peso complessivo di oltre 1 un chilogrammo.
Una volta che il responsabile è stato dimesso dall’ospedale è stato arrestato e condotto presso il carcere di Sanremo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, mentre l’eroina sequestrata è stata concentrata presso i laboratori chimici convenzionati per essere sottoposta agli esami di rito, volti ad accertarne il grado di purezza.