Tribunale chiama, Comune risponde. Questa mattina la giunta Capacci ha deliberato “una manifestazione di intenti” in merito alla futura gestione della Porto di Imperia S.P.A, società che gestisce il nuovo porto turistico di Imperia partecipata dal comune con il 33% delle quote. Il comune chiederà di ripristinare la vecchia modalità di gestione, ovvero, il reinserimento del consiglio di amministrazione, oggi è presente un amministratore unico, e di avere una presenza più significativa nello stesso. La proposta sarà presentata nella prossima assemblea dei soci dove sarà messa in votazione. Si presuppone che i futuri componenti del cda, nel caso la transazione andasse a buon fine e il concordato fosse approvato dal tribunale, siano nominati dai due soci rimanenti, il Comune di Imperia e l’Imperia Sviluppo S.P.A.
Acquamare srl, dunque, si chiamerebbe fuori e le quote ancora in suo possesso, il 33%, andrebbero al comune. Non è dato sapere se l’attuale amministratore unico Giuseppe Argirò farà parte della futura amministrazione ma stamattina assieme ai suoi legali ha avuto un incontro con l’amministrazione. All’ordine del giorno la discussione sul rinvio concesso dal tribunale per presentare la documentazione mancante per la valutazione della richiesta di concordato preventivo della S.P.A ma non è escluso che si sia parlato anche della mossa del Comune per cercare di aver un maggior controllo sulla società. Un nome per il futuro management? Si parla dell’avv. Enrico Panero, candidato nella fila del Laboratorio per Imperia, oggi in Comune a fianco a Capacci.