Imperia – Il sindaco Carlo Capacci illustra le motivazioni che hanno portato alla decadenza della concessione demaniale in capo alla Porto di Imperia S.p.A. Il dirigente del settore Porti e Demanio Pierre Marie Lunghi, infatti, ha firmato questa mattina l’atto di decadenza a seguito dell’avvio di procedimento. La concessione tornerà nelle mani del Comune che dalla mezzanotte del 01.01.2015 assegnerà una licenza quadriennale alla “Go Imperia S.r.l.”.
“A seguito della violazione dell’articolo 47, omessa corresponsione dei canoni demaniali – spiega Capacci – è stata disposta la decadenza della concessione in capo alla Porto di Imperia S.p.A. Il contratto di concessione stabiliva che il numero delle rate il cui mancato pagamento comporterà la decadenza della concessione è nel numero di due e quindi è stato contestato il mancato pagamento di tre canoni.
Si contesta il mancato rispetto del termine per l’ultimazione delle opere, perché era prevista una durata per terminare le opere. È stata chiesta una proroga, c’è stato un ricorso al Tar, il dirigente aveva fatto il diniego alla proroga, il Tar aveva dato la sospensiva e i lavori avrebbero potuto continuare. Anche considerando il caso in cui la proroga fosse stata concessa ad oggi il termine per i lavori sarebbe comunque scaduto.
È stata costituita in maniera non legittima un’ipoteca sui beni demaniali, oltretutto è stata costituita precedentemente alla data in cui l’Ente aveva concesso la concessione, cosa che va contro al codice della navigazione e la società è stata dichiarata fallita.
La società Go Imperia ha provveduto a richiedere al demanio marittimo una concessione demaniale marittima della durata di 4 anni per far si che sia assicurata la gestione del porto senza l’interruzione del servizio ed evitare la chiusura del porto.
Per dirimere tutte le controversie che sono in piedi su questa vicenda, che penso non abbia eguali in Italia, anche la durata della concessione demaniale richiesta dalla “Go Imperia” di quattro anni è finalizzata anche nella speranza di vedere risolti tutti i procedimenti aperti nei vari tribunali civili e amministrativi perché oggettivamente si fa veramente difficoltà a capire come stiano in realtà le cose. Ci sono stati processi penali, ci sono state assoluzioni e ci sono richieste danni al Comune da parte dei titolari dei posti barca che chiedono i danni addebitando la colpa in vigilando.
Le opere sono state realizzate al 50%, ci sono troppe cose in ballo. Il dirigente del Comune, dopo aver espletato tutte le procedure di rito, ha deciso di compiere questo atto.
Ci vorranno ancora 2 anni. Io penso che qualunque sia il soggetto soccombente il 15 gennaio farà un ricorso in Cassazione perché abbiamo visto in questa vicenda andare fino all’ultimo grado di giudizio. Mi auguro che in questi quattro anni si arrivi ad un dunque che è il destino del porto, io sfido ora chiunque a dirmi qual è la situazione oggettiva del porto di Imperia. Acquamare srl non ha fatto quello che doveva fare. I titolari di posti barca saranno ospiti all’interno del porto e il Comune di Imperia lo farà funzionare.
La richiesta di concessione è mirata non ad andare a finire il porto, ma a fare gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, realizzare alcune opere di urbanizzazione che sono necessarie al funzionamento del porto. Un altro obiettivo è quello di completare Calata Anselmi e avere il collaudo da parte della commissione di vigilanza e collaudo rendendola fruibile definitivamente. Sistemare e rendere utilizzabile il bacino al servizio dei titolari dei posti barca.
Si faccia chiarezza su tutti gli aspetti che sono in discussione presso i tribunali, dopodiché chi finirà il porto sarà colui il quale avrà il titolo per finirlo, non escludendo che possa essere la Porto di Imperia. Oggi non c’è nessuna certezza, l’unica che abbiamo sono le cause che ci sono. Non mi sento di escludere nessuna ipotesi, questa è una soluzione attendista chiaramente ci aspettiamo il ricorso contro la decadenza, i curatori fallimentari credo che nel loro dovere di tutelare i beni del fallimento faranno questa azione è evidente.
Ci sono delle persone che hanno acquistato il diritto di utilizzo di superficie da Acquamare Srl, quindi se io compro un cellulare che non funziona vado a lamentarmi da chi me l’ha venduto. Il contratto di vendita dei posti barca era stato redatto da Acquamare Srl, il Comune di Imperia non c’entrava niente e la Porto di Imperia Spa non c’entrava niente. Avevo visto un contratto per comprare un posto barca, ma l’ho ritenuto capestro e l’ho riconsegnato”.
L’INTERVISTA AL SINDACO CARLO CAPACCI.