IMPERIA – Il sindaco Carlo Capacci interviene in merito al comunicato stampa del capogruppo di Imperia Riparte Giuseppe Fossati relativo al pagamento dei canoni demaniali da parte della Porto di Imperia Spa e al mancato pagamento della “Go Imperia”.
“Leggo alcuni comunicati – scrive il sindaco Carlo Capacci – che riportano dati e fatti errati sul pagamento del Canone di Concessione Demaniale per l’ anno 2014 da parte della Porto di Imperia SpA e vorrei quindi contribuire a fare chiarezza.
L’ ufficio Porti e Demanio ha richiesto il pagamento del Canone di Concessione Demaniale per l’ anno 2014 una prima volta alla Porto di Imperia Spa in Concordato ed una seconda volta alla Porto di Imperia SpA in Fallimento.
Tale canone non è stato mai versato.
Il contratto di affitto di Azienda tra Porto di Imperia SpA in Fallimento e Go Imperia Srl, autorizzato dal Giudice del Fallimento Dott. Ottavio Colamartino, prevede ” ….. sono a carico dell’ Affittuaria i costi relativi all’ occupazione dell’ area demaniale e tutti gli oneri connessi o derivanti da essa a far tempo dalla data di efficacia ….. “. Come noto ai più gli oneri relativi ai Canoni Demaniali e all’ Imposta Regionale devono per normativa essere richiesti dal Concedente (Comune di Imperia) al Concessionario (Porto di Imperia Spa) e non al gestore tecnico che agisce in regime di art. 45 Bis Codice della Navigazione.
E’ evidente quindi che la Go Imperia deve rimborsare alla Porto di Imperia SpA in fallimento la quota parte del Canone Demaniale dal 18 Luglio 2014 al 31 Dicembre 2014 solo quando esso verrà versato al Demanio. Vantando inoltre la Go Imperia Srl un credito nei confronti della Porto di Imperia SpA in fallimento superiore alla cifra in discussione è assolutamente fuorviante, strumentale e temerario pensare che l’ Amministrazione Comunale di Imperia tramite la sua partecipata in house Go Imperia Srl abbia contribuito al mancato pagamento del Canone Demaniale relativo all’anno 2014.
Forse qualcuno non ha ancora capito che la vicenda Porto di Imperia non è una partita politica, ma una complessa vicenda giuridica sulla quale si gioca il futuro della nostra città”.