Nuovi guai in vista per il Comune di Imperia nell’ambito dell’intricata vicenda relativa al porto turistico. La società Ambi SPA, infatti, ha notificato all’Acquamare e al Comune di Imperia una richiesta di risarcimento danni pari a centinaia di migliaia di euro.
Nel dettaglio, la Ambi SPA ha formulato nei confronti di Acquamare Srl “domanda di emissione di sentenza ex art. 2932 che tenga luogo dei contratti non conclusi, relativamente a 2 posti barca, 2 posti auto e 1 cava nautica, previa riduzione dei corrispettivi pattuiti”.
Inoltre, la Ambi SPA ha chiesto “la condanna di Acquamare Srl al pagamento di 875.050 euro a titolo di restituzione degli acconti versati in virtù dei contratti preliminari stipulati tra le parti ovvero a titolo di risarcimento del danno, oltre all’indennizzo per il mancato godimento dei beni promessi in uso e, sempre in via subordinata, ha chiesto la condanna del Comune di Imperia al pagamento a favore di parte attrice a titolo di risarcimento in via contrattuale e/o extracontrattuale dell’importo di 870.050 euro ovvero della minore somma che Ambi Spa non fosse in grado di recuperare dalla promittente Acquamare Srl, oltre all’indennizzo per il mancato godimento dei beni promessi in uso in virtù dei citati contratti preliminari“,
LA VICENDA
La Ambi SPA subentra nei diritti di alcuni soggetti che avevano stipulato nel 2008 un contratto preliminare con Acquamare Srl avente ad oggetto la promessa di cessione da parte della società romana riconducibile a Francesco Bellavista Caltagirone dei diritti di utilizzazione esclusiva. rispettivamente di un posto barca con annesso posto auto coperto, da realizzare a cura di Acquamare Srl nell’ambito del nuovo porto turistico di Imperia, per un corrispettivo di 367 mila euro più IVA, nonché di un altro posto barca, munito di posto auto coperto e di cava nautica ad esso pertinenziali per complessivi 510 mila euro.
Negli atti di citazione si legge che “parte attrice (Ambi SPA, ndr) afferma che i promissari acquirenti, cui la stessa è subentrata, avevano provveduto al pagamento delle rispettive caparre, ma che la società promittente non si rendeva disponibile alla stipula del contratto definitivo nel termine contrattualmente pattuito e che nel 2011 Acquamare convocava parte attrice (Ambi spa) per la ‘consegna/rogito’ dei beni compromessi, con invito al pagamento del saldo del corrispettivo del diritto di utilizzazione, oltre spese accessorie”.
La Ambi non avrebbe però concluso la stipula del contratto definitivo, poiché i beni non pronti per la consegna, replicando ad Acquamare Srl di non aver intenzione di procedere alla stipulazione del contratto definitivo ‘sino a quando sussisterà l’impossibilità della fruizione dei beni’ e richiamando le problematiche collegate alla realizzazione ed al completamento del porto turistico di Imperia.