24 Novembre 2024 08:33

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24 Novembre 2024 08:33

SCAJOLA. CASA AL COLOSSEO. L’IMPRENDITORE ANEMONE BATTE CASSA: “NON MI HA PAGATO I LAVORI, RIVOGLIO I SOLDI DALL’EX MINISTRO”

In breve: Anemon in un'intervista a "Il Fatto Quotidiano": "Ho scoperto che Scajola ha incassato 1 milione e 600 mila euro dalla vendita e penso sia giusto che mi paghi i lavori e anche che mi dia una parte del guadagno della vendita, come risarcimento"

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Accetto l’accusa di aver fatto gratis i lavori a casa Scajola, perché è vero che lui non li ha pagati. Di certo Scajola non ha pagato ed è giusto quindi che restituisca quei soldi. Ho scoperto che ha incassato 1 milione e 600 mila euro dalla vendita e penso sia giusto che mi paghi i lavori e anche che mi dia una parte del guadagno della vendita, come risarcimento“. Parole dell’imprenditore romano Diego Anemone in una intervista, destinata a far discutere, rilasciata a “Il Fatto Quotidiano”.

Anemone parla per la prima volta pubblicamente della vicenda relativa alla casa romana di Claudio Scajola che gli è costata un processo per finanziamento illecito poi conclusosi con la prescrizione (l’ex Ministro Scajola è stato invece assolto perché “il fatto non costituisce reato”). Nel mirino della Procura finirono le operazioni di compravendita e i lavori di ristrutturazione. L’imprenditore Diego Anemone, secondo l’accusa, avrebbe pagato, tramite l’architetto Angelo Zampolini, parte (circa 1,1 milioni di euro su 1,7 milioni) della somma versata il 6 luglio del 2004 da Claudio Scajola per acquistare la casa romana di via del Fagutale, proprio di fronte al Colosseo, e avrebbe poi eseguito lavori di ristrutturazione per una cifra intorno ai 100 mila euro.

Anemone respinge l’accusa di aver contribuito al pagamento della casa, mentre conferma di aver realizzato con la sua società i lavori di ristrutturazione, mai pagati. “Angelo Zampolini mi ha chiamato a casa di Scajola per fare il lavoro, l’ho fatto – spiega Anemone a Il Fatto – Pensavo mi pagasse. Poi non è che puoi chiedere i soldi a un ministro. Ora ho capito di essere stato strumento di un sistema e sto chiedendo indietro i soldi. In questi anni mi hanno addebitato qualsiasi nefandezza, mentre vedo che i politici e i dirigenti pubblici che hanno ottenuto lavori da me, mai pagati, vivono serenamente nelle loro case. Abbiamo stimato 10 milioni di euro di lavori non pagati e abbiamo inviato le lettere. Molti non mi hanno risposto, alcuni dicono che sono matto.Per Scajola sto preparando la lettera.”.

Anemone, dunque, conferma i lavori di ristrutturazione, ma contesta la cifra, inferiore ai 100 mila euro ipotizzati dalla Procura. “L’importo però è molto inferiore: si trattava solo di un bagno padronale e qualche mobile, circa 20 mila euro”.

Non sembra dunque ancora del tutto chiusa per Claudio Scajola, nonostante l’avvenuta cessione, la vicenda relativa alla Casa di via del Fagutale. Cosa risponderà Scajola alla lettera di Anemone?

 

 

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