“Il desbaratu è da sempre la nostra manifestazione. Cosa ci fanno gli ambulanti? Perché le loro bancarelle devono oscurare i nostri negozi?”. È esplosa questa mattina, e non è la prima volta, la rabbia dei commercianti di via Bonfante per la presenza, al tradizionale desbaratu della Befana, degli ambulanti. I commercianti hanno anche chiesto l’intervento della Polizia Municipale per contestare il mancato rispetto, da parte di alcuni ambulanti, degli spazi assegnati. Non sono mancati momento di grande tensione.
“Le entrate dei negozi e le bacheche dei portici sono coperte dai banchi degli ambulanti – spiega a ImperiaPost Biagia Di Palermo, titolare dei negozi Via Piranove, e Ultra Marino in via Pira e via Bonfante – Il desbaratu è una nostra manifestazione e con quello che stiamo patendo per via della crisi va organizzata in modo diverso. Un giorno per i commercianti e uno per gli ambulanti. Perché oggi gli ambulanti sono in mezzo ai portici quando via Bonfante è libera, perché chiusa al traffico? Sulle vetrinette di via Bonfante, che pago per sponsorizzare il mio negozio, sono affissi i prezzi delle merce esposta dagli ambulanti. Adesso basta, il Comune ha bisogno di soldi, ma anche noi. Ci sono prosciutti e formaggi in mezzo ai portici, magari davanti a qualche negozio aperto, non si è mai vista una cosa simile. Che poi, e questo vorrei precisarlo, la colpa non é di certo degli ambulanti, ma di chi permette loro di partecipare e di posizionare i loro banchi in modi davvero sconvenienti. Il desbaratu, lo dice la parola stessa, è il momento in cui si liberano i magazzini dei negozi, cosa ci fanno allora qui gli ambulanti?“.
Sulla stessa linea anche Maddalena Rovere, titolare del negozio di calzature Le Gemelle in via Bonfante. “Sono davvero amareggiata. Questa un tempo era la befana imperiese, dedicata ai soli commercianti. Abbiamo sempre lavorato molto bene, ora non capisco perché le cose siano cambiate in questo modo. Per quanto mi riguarda non parteciperemo più al desbaratu. Abbiamo chiuso“.
Furibonda Donatella Ferreri, del negozio Mabò di via Ospedale. “È un’indecenza. Non si organizzano le cose in questo modo. È assurdo che i negozi vengano oscurati dalle bancarelle. Io lavoro la mattina, la sera e la notte per portare avanti la mia attività e poi devo vedere uno scempio di questo genere?”.
Nel mirino dei commercianti è finito Elio Donzella, referente della Confesercenti organizzatrice del desbaratu.
“Mi spiace dirlo, ma la colpa è dei commercianti che non aderiscono. Il regolamento della manifestazione parla chiaro. I commercianti hanno la priorità nell’assegnazione degli spazi. Se tutti partecipassero per gli ambulanti non ci sarebbe posto. Certo che se, al contrario, i commercianti non partecipano, restano degli spazi vuoti e gli ambulanti hanno tutto il diritto di occuparli. È sempre stato così, non capisco dove stia il problema. La Confesercenti è ben disposta a dedicare la manifestazione ai soli commercianti, ma d’altro canto questi ultimi devono partecipare”.