È Valter Oldrà il commercialista genovese al quale la Procura della Repubblica di Imperia ha affidato la perizia tecnica per stabilire se via siano o meno i presupposti della bancarotta fraudolenta nell’ambito della procedura di fallimento della Porto di Imperia SPA, la società incaricata della gestione del porto turistico di Imperia fallita nello scorso mese di maggio. Il professionista ha chiesto alla Procura una proroga sino al mese di febbraio prima di depositare la perizia.
Oldrà non è nuovo a collaborazioni con la Magistratura nell’ambito di inchieste rilevanti relative alla “malagestione” della cosa pubblica. In passato, infatti, si è avvalsa del commercialista genovese la Procura di Savona per l’inchiesta per falso in bilancio e abuso d’ufficio sulla SCA (Servizi comunali associati), la società partecipata dai comuni di Alassio, Villanova e Laigueglia che si occupa di depurazione acque e di gestione dell’acquedotto alassino.
Lo stesso Oldrà collaborò come consulente della Procura, questa volta ad Imperia, nell’ambito dell’inchiesta del Crac Borelli.
Tornando alla perizia di Oldrà relativa alla presunta bancarotta fraudolenta, sarà decisiva nell’inchiesta, condotta dai magistrati imperiesi, che vede nel registro degli indagati decine di ex amministratori della Porto di Imperia SPA, tra i quali gli ex presidenti Pietro Isnardi, Gian Franco Carli, Paolo Calzia e Beatrice Cozzi Parodi, gli ex componenti del cda Roberto Rommelli (oggi vice presidente della Fondazione Carige), Francesco Bellavista Caltagirone, Andrea Gotti Lega e Delia Merlonghi di Acquamare srl, i commercialisti Davide Ferrari e Silvano Montaldo (quest’ultimo vice presidente della Provincia di Savona), Sergio Roggero (dirigente del settore Affari Legali del Comune di Imperia) Carlo Conti (ex direttore generale della Porto di Imperia S.p.A.) e Marino Arimondi (ex consigliere comunale del Pdl).