23 Dicembre 2024 00:01

23 Dicembre 2024 00:01

IMPERIA. CAOS PROVINCE. DIPENDENTI PUBBLICI E POLITICA A CONFRONTO IN UN`ASSEMBLEA PUBBLICA/ECCO COM`E’ ANDATA

In breve: All'ordine del giorno i tagli del Governo Renzi in materia di pubblica amministrazione, in particolare la riorganizzazione delle Province. Nel dettaglio, i dipendenti provinciali hanno espresso tutte le proprie preoccupazioni, chiedendo aiuto alle forze politiche locali e non

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Si è tenuta questa mattina un’assemblea pubblica, presso la sala consiglio della Provincia di Imperia, alla quale hanno preso parte i dipendenti e i dirigenti, dell’ente, gli assessori regionali Gabriele Cascino, Giovanni Barbagallo e Pippo Rossetti, i consiglieri regionali Marco Scajola, Giancarlo Manti, Sergio Scibilia, Alessio Saso e Edoardo Rixi, il presidente della Provincia Luigi Sappa, l’assessore provinciale Antonio Parolini e i consiglieri provinciali Riccardo Giordano, Sergio Barbagallo, Salvatore Spinella e Teodoro Panetta. All’ordine del giorno i tagli del Governo Renzi in materia di pubblica amministrazione, in particolare la riorganizzazione delle Province. Nel dettaglio, i dipendenti provinciali hanno espresso tutte le proprie preoccupazioni, chiedendo aiuto alle forze politiche locali e non. 

GIANFRANCO GROSSO, FUNZIONARIO PROVINCIALE E EX CAPOGRUPPO CONSIGLIO COMUNALE

“Il consiglio regionale ha preso atto della necessita di salvaguardare i posti dei dipendenti, mettendo un primo milione di euro. dando alla Regione il compito di riorganizzarsi come meglio crede, sia sull’aspetto del personale che su quello finanziario. Detto ciò, noi riteniamo che il DDL approvato dalla giunta regionale abbia ovviamente delle carenze normative palesi. La prima è quella che lega la funzione della delega del personale alle risorse disponibili, cosa che noi non riteniamo assolutamente in linea con la norma. La Regione deve assumersi la responsabilità di trovare sul bilancio le risorse. Chiediamo che l’impegno assunto dal consiglio regionale, di assumersi le deleghe di tutto il personale a tempo indeterminato e determinato, venga mantenuto. Il decreto legge prevede soltanto l’indeterminato, era stato chiarissimo l’impegno del presidente Burlando nel dire che il personale sarebbe stato riassunto sia a tempo indeterminato che a tempo determinato. Noi riteniamo che il DDL regionale approvato non preveda il riassorbimento della funzione del personale aldilà delle risorse finanziarie regionali, che non preveda il riassorbimento dei tempi determinati che, al contrario, sono una parte importante di queste provincie e della società. Riteniamo inoltre che si debba dare corso a quello che era stato l’impegno assunto in sede di riunione del 19 ,cioè il blocco dell’assunzione che consente di riassorbire tutto il personale delle Provincie per dare la possibilità di non lasciare nessuno a casa. Noi ci rendiamo conto che la legge statale ha dato non pochi problemi, perchè sulla nostra pelle sentiamo l’ansia di dover lasciare questo lavoro, non è colpa nostra se lo stato ha fatto questo, riteniamo che sia stata fatta con un’ottica di valutazione politica personale e ciascun ente si deve assumere la responsabilità che la legge gli ha assegnato, nessuna esclusa, altrimenti rischiamo di passare in uno stato dove vige solamente la legge del più forte”.

MILENA SPERANZA, SINDACALISTA UIL

“Di documenti ne sono già stati presentati a livello regionale e abbiamo anche dibattuto a livello provinciale. Questo è il momento dove qualcuno deve chiedere e qualcun altro deve provare a dare delle risposte. Non possiamo ribaltare completamente alla regione Liguria questa problematica, primo perché è vero che il costo dei lavoratori andrebbe a incidere sui costi della Regione. Una cosa è certa: abbiamo un problema che è quello del dissesto che abbiamo subito gli anni scorsi, quindi se noi subiamo un ulteriore dimezzamento delle risorse è chiaro che arriviamo tra due mesi e non abbiamo più le risorse per pagare gli stipendi dei dipendenti, ma anche i servizi che le province danno, le scuole e le strade”.

PIPPO ROSSETTI, ASSESSORE REGIONALE AL BILANCIO

Io non posso prendere decisioni che mettano la Regione in una situazione instabilità. Se io avessi delle risorse le avrei già riversate nel 2014, le riverserei alle Provincie sul 2015, se non ce le ho per darle a loro, non ce le ho nemmeno per il mio portafoglio. Noi abbiamo condiviso assieme alle Provincie, alla città metropolitana e abbiamo deciso di rendere stabile l`osservatorio e quindi continuiamo a far lavorare tutti assieme per capire quali sono le decisioni che dobbiamo assumere nei prossimi giorni.
Siamo stati una delle poche Regioni che ha fatto il disegno di legge quantomeno per delimitare un campo di gioco di riflessione, alcune Regioni non hanno affrontato questa legge. Allora non è che le Regioni temporeggiano e perdono tempo. La sensazione netta e chiara è che a un nostro movimento il Governo arretri la sua responsabilità. Se ci pensano le Regioni non ci pensa il Governo.
La Regione Liguria ha sempre detto in tutte le sedi e con grande chiarezza che la modalità con cui si stava procedendo era sbagliata, perché era una modalità che non metteva sul tavolo i problemi, ma andava costantemente a definire il risparmio senza comprendere quali fossero i processi“.

LUIGI SAPPA, PRESIDENTE PROVINCIA

“E’ difficile riportare il tempo e far riconsiderare il ruolo delle provincie. Partiamo da questo dato e dal documento che avete fatto.
Il primo dato è chiedere un intervento al Governo. Il presidente della Provincia di Ascoli Piceno sta contattando il Sotto Segretario di stato dell’interno Bocci e il direttore della finanza locale per quanto riguarda le Province. A questo punto, visto che durante l’incontro che abbiamo fatto con la senatrice Albano e l’onorevole Giacobbe ci è stato detto chiaramente che sarà difficile ottenere una particolare attenzione per la Provincia, chiediamo che la Regione si mobiliti con noi al fine di ottenere almeno una possibilità di rimodulazione del fatto anche temporale .

Questo significherebbe avere la possibilità di ricompensare i danni sul 2015 rimodulandoli eventualmente. Visto che quest’anno le Province che andranno in dissesto saranno 40, mi sembra giusto comunque chiedere un attenzione per le Province che sono in riequilibrio, per fare in modo che queste e quelle di dissesto siano riconosciute tali e che quindi non ci siano i tagli . Questo è il primo atto completo che noi chiediamo”.

In attesa delle riassunzioni da parte della Regione noi, con il taglio dei 5 milioni sommiamo gli altri quattro e mezzo delle funzioni svolte per voi. Ora , se passa il primo riusciamo forse a supportare i 4 milioni e mezzo con nostre risorse, come siamo usciti in passato. Se non passa il primo,noi torniamo veramente in una condizione di grosse difficoltà , non dico di cassa, ma di bilancio e soprattutto lasciando all’amministrazione nuova una condizione tale per cui i servizi sono pregiudicati.

E’ possibile far si che per le Province in attesa dell’approvazione del disegno di legge ci sia intanto la copertura delle funzioni svolte , perché altrimenti arriviamo a luglio con 6 dodicesimi delle risorse destinate a quelle funzioni già spese senza avere la copertura.
Noi quindi chiediamo la possibilità di negoziare con la Regione questo passaggio, introducendo tutti gli elementi utili in attesa della revisione. Infine siamo favorevoli a un tavolo regionale di coordinamento delle ricollocazioni funzionali dei dipendenti proprio in considerazione del fatto che bisogna evitare che ogni ente dell’apparato statale proceda e bisogna anche sensibilizzare il Comune perché, nella legge regionale si parla ad esempio di una funzione riattribuita ai Comuni.

Ma come pensare di riattribuire queste funzioni che la Regione ha voluto dare per uniformità di intervento alle Provincie, riassegnarle ai Comuni piccoli, i quali non possono certamente esercitarle e a maggior ragione avere del personale disponibile. Quindi bisogna ragionare su che cosa è opportuno che faccia la Provincia, che cosa è opportuno che faccia il Comune”.

I DIPENDENTI

“Diteci qualcosa, abbiamo chiesto se nel disegno di legge regionale ci potesse essere una previsione sui tempi determinati, perché in quello che ha approvato la giunta non c’è il benché minimo passaggio. Lo abbiamo anche richiesto più volte, nell’ultima mail che abbiamo inviato alla giunta,  ma non è stato recepito. Siamo oggi a riconsegnarvi o per l’ennesima volta l’ennesimo documento in cui chiediamo una garanzia per il nostro lavoro”.

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