Imperia. “Siamo tornati dopo una lunga pausa che ci ha fatto scoprire nuove sonorità e ci ha portato a dare nuova luce ai nostri pezzi. Siamo più colorati rispetto a prima e domenica sera lo potranno vedere tutti durante la presentazione dell’ep all’Arci Camalli“.
Inizia così l’intervista con gli Alterea, storica band imperiese composta da Andrea Grappiolo alla voce, Maurizio Erasmo e Alessandro Mazzeo alla chitarra, Massimo Pissarello al basso e Frederic Volante alla batteria.
Il gruppo presenterà infatti il suo nuovo ep “Pausa Zen” domenica 11 gennaio all’Arci Camalli di Oneglia. Durante la serata ci sarà anche lo showcase del fotografo imperiese Riccardo Bandiera che ha collaborato con la band realizzando la copertina del disco e le foto. Durante il concerto verranno proiettati infatti i suoi scatti con delle parti dei testi degli Alterea, creando così una serata unica dove arte, fotografia e musica si intrecciano e si incastrano perfettamente.
D: Raccontateci un po’ di voi e della vostra storia!
R: “Siamo nati l’11 aprile 2001 – spiega Alessandro Mazzeo – In 14 anni di storia e di musica è normale che ci siano dei cambiamenti. All’inizio anche il nome era diverso, poi una sera, scrivendo dei nomi su dei bigliettini è uscito fuori Alterea.
Volevamo un nome che avesse un bel suono – spiega Andrea Grappiolo – Ma che allo stesso tempo non significasse nulla proprio per non dare una direzione univoca, che poi è un po’ quello che vogliamo fare con i nostri pezzi. Chi li sente può trovare in essi diverse interpretazioni, la musica è libertà anche in questo senso“.
D: Se vi doveste inserire in un genere musicale preciso, quale sarebbe. E come siete cambiati in questi 14 anni di esperienza artistica.
R: “Ci infiliamo in questo grande calderone dell’indie rock, ma da quando Maurizio suona con noi le cose sono cambiate – raccontano Alessandro e Andrea – Nei pezzi vecchi prevaleva un esistenzialismo un po’ cupo e introspettivo. Ora siamo più colorati ed estroversi come dicevamo grazie all’arrivo di Maurizio: ha portato molto pop e accordi maggiori nei nostri pezzi, aiutandoci anche con la scrittura dei testi. Sembramo quasi un’altra band rispetto a prima. Del resto siamo cresciuti e con noi i nostri testi, la nostra filosofia e la nostra musica“.
D: Parliamo un po’ del nuovo ep, “Pausa Zen”…
R: “Sono sei canzoni – spiega Maurizio Erasmo – che hanno dentro tanti spunti e idee. Possiamo paragonarle a sei piccoli mondi che si affacciano su diverse sfaccettature della nostra personalità e sul nostro modo di interpretare la realtà. La canzone su cui puntiamo di più, e che forse è anche la più commerciale in un certo senso, è “Uno squarcio nel cielo” ha la sonorità che ci piacerebbe fossero le nostre linee guida. E’ un pezzo accattivante ed energico. Ci piace. I nostri testi, non vanno in una direzione sola, non abbiamo da insegnare, abbiamo da raccontare”.
“Il nome dell’ep Pausa Zen – spiega Andrea – riporta all’ultima canzone, ma in realtà abbiamo deciso di chiamarlo così perchè noi stessi siamo tornati dopo una pausa che ci ha fatto trovare nuove sonorità. Abbiamo preso del tempo per noi stessi, per ritrovarci e ritornare in modo più maturo e in un certo senso anche più bello di prima“.
D: In merito alle realtà musicali che ci sono a Imperia, voi cosa ne pensate?
R: “Sembra che le cover band qui abbiano più successo rispetto ai gruppi originali – spiegano Andrea e Maurizio – e possono essere due i motivi. Da una parte sicuramente i locali vogliono andare sul sicuro e hanno poca voglia di rischiare, così chiamano gruppi che gli portano pubblico e per questo dobbiamo ringraziare i circoli Arci e i Centri Sociali che ci hanno sempre dato spazio per esprimerci. Dall’altra parte le band originali non possono pensare di avere orde di pubblico se non sanno offrire qualità nella loro musica . Bisogna scrivere belle canzoni, avere testi originali, metterci il cuore, a quel punto te ne freghi della concorrenza delle cover band”.
“Noi suoniamo per passione – aggiunge Alessandro – ma questo non vuol dire che facciamo le cose tanto per fare. Ci impegniamo e cerchiamo di dare a chi ci ascolta il meglio che abbiamo creato, il nostro mondo tradotto in musica”.
D: Nel panorama sociale attuale, ha ancora senso fare musica? E’ sempre un veicolo importante per esprimersi?
R: “La musica ha sempre senso ed è il modo migliore e più importante che ci sia per esprimere le proprie idee in modo sano e completo – spiega Andrea – E’ chiaro che la musica ha bisogno di tempo e non si concilia benissimo con la frenesia e la smania di risultati che sembra governare il mondo di oggi – aggiunge Maurizio – Il rock richiede tempo, ma la musica, qualsiasi tipo di approccio ad essa, è importante perchè è comunicazione, libertà e arte”.