“Tra. De. Co. we have a problem” . Potrebbe essere questa la frase più pronunciata dall’imperiese medio nel 2013 mentre, “navigando” nelle spaziali strade appena riasfaltate dall’amministrazione Capacci, si reca a conferire i rifiuti nella modernissima isola ecologica che avrebbe dovuto essere istituita già da due mesi.
Ormai quotidianamente arrivano alla nostra mail di redazione (redazione@imperiapost.it) segnalazioni di lettori che ci inoltrano fotografie o ci invitano a recarci nei luoghi dove il degrado la fa da padrona. L’innovativo e tecnologico appalto per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, evidentemente, ha difficoltà nel decollare anche perché quando c’era lui, il vecchio gestore del servizio, certe situazioni non si sono mai registrate.
In verità non pare essere solo un problema di mancato rodaggio ma anche di mancato polso della situazione da parte degli organi competenti, dirigenti e amministrazione. All’epoca del sindaco Claudio Scajola, oggi più occupato a fare esternazioni poco fini a beneficio dei media nazionali, una situazione di degrado del genere non si sarebbe mai verificata se non fosse per il fatto che le foto che vi proponiamo ritraggono proprio i bidoni della spazzatura sotto la sua villetta i cui lavori di ristrutturazione sono oggetto di verifiche da parte della Magistratura imperiese.
Ma l’articolo di oggi è dovuto alla segnalazione della sig.ra Grazia, abitante di via Don Minzoni, che ancora convalescente a seguito di un intervento chirurgico ad un piede, è costretta da oltre una settimana a fare lo slalom speciale, neanche si chiamasse Kostner di cognome, per conferire i rifiuti nei cassonetti ormai strapieni. Frigoriferi, televisori, mobili, una batteria di una macchina sono solo alcuni degli oggetti che stazionano da parecchi giorni in via Don Minzoni impedendo il normale conferimento dei rifiuti.
A poco più di 100 metri troviamo un altro sito che potremmo definire una vera e propria discarica. Le immagini, crediamo, che non abbiano bisogno di alcun commento.
Per concludere, dobbiamo dire che è vero che in gran parte dei casi la colpa di situazioni del genere è ascrivibile a molti dei nostri concittadini ma è anche vero che un’amministrazione e una società che si è aggiudicata un appalto da quasi 100 milioni di euro non possono permettere che in una città a vocazione turistica si registrino, per settimane, situazioni del genere.