24 Novembre 2024 01:38

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24 Novembre 2024 01:38

IMPERIA. DALL’ANM LA BORDATA AL GOVERNO: “LA MAFIA VESSA QUALCUNO NON IL FISCO E I MAGISTRATI CHE APPLICANO LE LEGGI CHE FA LA POLITICA”

In breve: Durante l'incontro dal titolo "Numeri e fatti contro la demagogia - La verità sullo stato della giustizia in Italia”, i magistrati hanno respinto con forza l'accusa di essere dei "fannulloni" portando a loro "difesa" i dati del Ministero della Giustizia.

CAVALLONE

Imperia – Si è tenuto ieri mattina l’incontro informativo, sulla riforma della giustizia allo studio del Governo Renzi, organizzato dall’Associazione Nazionale Magistrati al quale hanno partecipato molti dei magistrati imperiesi tra cui: il presidente della sottosezione dell’Anm di Imperia Roberto Cavallone, Il presidente vicario del Tribunale Eduardo Bracco, il segretario della sottosezione  Massimiliano Botti, i giudici Domenico Varalli e Ottavio Colamartino, i pubblici ministeri Marco Zocco e Paola Marrali. 

Durante l’incontro dal titolo “Numeri e fatti contro la demagogia – La verità sullo stato della giustizia in Italia”, i magistrati hanno respinto con forza l’accusa di essere dei “fannulloni” portando a loro “difesa” i dati del Ministero della Giustizia.

“Veniamo indicati come degli avversarsi e a noi è imputata la lentezza dei processi perché dicono che abbiamo troppe ferie e molte altre falsità facendo demagogia. In Italia ci sono 9000 magistrati in servizio e di certo non sono tutti fannulloni. Invece di concentrarsi sul perché non funziona si indica soltanto i magistrati come responsabili della lentezza dei processi. Noi rispondiamo con i numeri e i fatti, cioè le statistiche che riguardano il lavoro giudiziario. 

Il Ministero della Giustizia è organo di potere esecutivo non giudiziario che dipende dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il Governo sta pensando all’abbassamento della soglia di punibilità per gli evasori relativamente al fatturato e imponibile, al di la che sia riferito da Berlusconi, qual’è stata la reazione della politica?  Noi possiamo dire che la mafia vessa qualcuno non il fisco che si attiene alle leggi fatte dai politici.  Dal 2009 al 2012 i reati penali sono stati 104850 e sono stati definiti poco più di 93mila corti di appello. Per quanto riguarda i procedimenti civili sono stati: 1.313.995 i procedimenti e ne sono stati definiti 1.223.200 dunque 100 mila in meno. 

Purtroppo c’è uno scarso ricorso ai riti alternativi perché nel nostro ordinamento esiste la prescrizione che prevede che dopo 7 anni e mezzo il reato estinto. Questo non esiste in Inghilterra e negli Stati Uniti la situazione è la medesima. 

Nel 1989 è stata fatta una riforma epocale, si è passati da un processo inquisitorio, quasi totalmente scritto con il quale si voleva fare in modo che la prova venisse formata in fase dibattimentale e non più nella fase istruttoria. Con tale procedura si avrebbe avuto la possibilità di definire il 90 per cento dei procedimenti attraverso riti alternativi come il patteggiamento o l’abbreviato. Con la prescrizione, che non viene interrotta,  è tutto interesse dei difensori prolungare i procedimenti per far prescrivere il reato”.

Nella relazione del presidente vicario del Tribunale Eduardo Bracco vengono elencate le attività del tribunale negli ultimi tempi.

L’istituzione del protocollo per il processo civile telematico per gli uffici giudiziari del ponente ligure.

– Lo sviluppo e l’implementazione del sito web quale sportello virtuale per migliorare la comunicazione con gli utenti.

– La pubblicazione di tutta la modulistica sul sito così da ridurre gli accessi al back office.

– Richiesta di collegamento telematico con gli uffici Anagrafe dei comuni di Imperia e Sanremo.

– Adozione al sistema Fallco per i fallimenti

– Notifiche penali telematiche.

 

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