26 Dicembre 2024 15:20

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ALLA RISCOPERTA DELL’ENTROTERRA: UN VIAGGIO TRA CULTURA, NATURA E COLORI ANTICHI IN “UBAGO”, IL NUOVO ROMANZO DI FRANCA ACQUARONE

In breve: Presentato ad Ospedaletti “Ubago. Là dove l’anno è suddiviso in due stagioni: l’inverno e l’inferno”, ambientato a San Lazzaro Reale e vincitore del Premio Letterario Città di Ventimiglia VI edizione.

acquarone coolage

OSPEDALETTI. Grande successo per “Ubago”, nuovo romanzo della scrittrice Franca Acquarone, presentato sabato 17 gennaio presso “La piccola” della città ponentina all’interno degli incontri letterari “È tempo di Libri”, organizzati e curati dall’Assessorato alla cultura del comune di Ospedaletti.

Una conferma per Franca Acquarone, psicologa e scrittrice di Ormea con già all’attivo due libri sull’entroterra ligure, che per il suo terzo romanzo ha voluto raccontare un’altra parte di storia collettiva di ricordi e tradizioni, di donne e uomini legati in modo indissolubile alla loro terra, amata e sofferta allo stesso tempo:  l’abilità della scrittrice nell’osservare le pieghe più profonde dell’animo umano, capace di volare al di là del dolore intrecciando legami oltre ogni confine, ha portato  “Ubago” a vincere il Premio Letterario Città di Ventimiglia 2014 – VI edizione.

Con “Ubago” – opaco, ombroso in dialetto –Franca Acquarone ha saputo indagare e raccontare luoghi ed esistenze faticose non esposte al sole e una realtà che, perdendosi nelle pieghe del tempo, pare ancora vivere nelle vallate dell’entroterra. Il romanzo, infatti, restituisce al lettore la Liguria di Ponente  e la sua realtà, immergendo chi legge – come scrisse Calvino – “Int’ubagu, nell’opaco rovescio del mondo”: agli inizi del Novecento, nel paesino di San Lazzaro Reale un colpo di zappa  sembra cancellare desideri e progetti degli abitanti del piccolo paese della Valle Impero, che caparbiamente lottano per cambiare pur rimanendo fedele a se stessi nell’ubago della loro terra e del loro cuore.

“l libro – spiega la scrittrice- racconta una saga di paese collocata nei primi anni del ‘900 all’interno di un piccolo borgo della valle Impero, San Lazzaro Reale, e si sviluppa con intrecci che arrivano fino a Ormea. Le vicende raggiungono Genova e la Francia da un lato, il Piemonte e Torino dall’altro. “Ubago” nasce, per me, dall’amore per i posti delle mie origini, mio padre è originario in parte di San Lazzaro e mia madre è di Ormea.

Con “Ubago” – continua la scrittrice – ho voluto evidenziare il legame tra il mondo degli ulivi e quello dei castagni, un legame storico e culturale che si intreccia da sempre. Il mio desiderio è contribuire a perpetuare la narrazione e la conservazione di quegli elementi della storia collettiva del territorio che rischiano di andare perduti per sempre. Vorrei trasmettere segnali positivi che facciano da stimolo ai giovani per una ripresa dello sviluppo del territorio. Già con “Patate, latte e castagne”, scritto in collaborazione con S. Castellano, e con “Martino va soldato” editi da Araba Fenice avevo raccolto e scritto a questo scopo. Ora ho voluto sviluppare una storia più ampia e complesse che spero coinvolgente e meritevole di attenzione.”

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