23 Novembre 2024 10:18

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23 Novembre 2024 10:18

DIANO MARINA. MONTAGGIO “ABUSIVO” DEL DEHOR DEL “BAR ROMA”. IL P.M. CHIEDE L’ASSOLUZIONE PER PARRELLA, CHIENO E MANDUCA / ECCO PERCHÈ

In breve: I tre imputati, difesi dall'avvocato Erminio Annoni, dovranno attendere il giudizio del collegio composto dai giudici: Varalli, Lungaro e Aschero che il prossimo 3 febbraio decideranno se accogliere la richiesta del P.M. Fornace o proseguire con il processo.
parrella manduca chieno
Da sinistra: Francesco Parrella, Roberto Manduca e Bruno Chieno

Imperia – “Chiedo l’assoluzione perché il fatto non sussiste”. Sono state queste le parole pronunciate dal sostituto procuratore della Repubblica di Imperia Lorenzo Fornace, questa mattina, all’interno dell’aula “Trifuoggi” del tribunale cittadino durante il processo che vede imputati di abuso d’ufficio e omissione di atti d’ufficio l’ex vice comandante della Polizia Municipale Diano Marina, Francesco Parrella (oggi comandante ad Alassio), Roberto Manduca (oggi consigliere comunale di minoranza del Pdl, ndr), e il sovraintendente capo Bruno Chieno.

La vicenda è legata al parere “positivo” da parte dell’allora comandante della Polizia Municipale Francesco Parrella alla richiesta di ampliamento del dehor e al conseguente montaggio della pedana. Parere in contrasto a quello rilasciato nel 2006 dalla stessa Polizia Municipale. L’allora pubblico ministero Maria Antonia Di Lazzaro mise sotto la lente d’ingrandimento gli accertamenti, pareri e le eventuali omissioni commessi, a vario titolo, dai due pubblici ufficiali Parrella e Chieno nell’ambito

I tre imputati, difesi dall’avvocato Erminio Annoni, dovranno attendere il giudizio del collegio composto dai giudici: Varalli, Lungaro e Aschero che il prossimo 3 febbraio decideranno se accogliere la richiesta del P.M. Fornace, che non avrebbe riscontrato l’ingiusto profitto, e della difesa o se proseguire con il processo. 

La vicenda.

Nel 2006, durante il periodo di commissariamento del Comune da parte del vice prefetto vicario Biagio De Girolamo la pratica dell’ampliamento del dehor del “caffè Roma” di Manduca venne bocciata in quanto non conforme alle normative in materia di viabilità. Sempre nel 2006, Manduca venne nominato assessore alla Polizia Municipale, ruolo che svolse sino alla fine del suo mandato, maggio 2011. Nell’aprile del 2011, però, la pedana era già stata montata e il dehor ampliato senza che, l’assessore in carica, avesse ottenuto l’autorizzazione.

La domanda di ampliamento del dehor con pedana e la trasformazione del permesso stagionale in annuale venne fatta soltanto nell’agosto del 2011, quando Manduca non era più assessore in Comune. Quando gli agenti della Municipale si recarono sul posto registrarono la presenza della pedana e dell’allargamento del dehor comminando a Manduca una sanzione amministrativa per occupazione abusiva.

Allo stesso tempo, però, l’allora comandante della Polizia Municipale Francesco Parrella, espresse parere positivo sulla richiesta di Manduca a condizione che il dehor in questione non creasse intralcio alla circolazione stradale.

Tale parere era in contrasto con quello espresso nel 2006, sempre dalla Polizia Municipale,  nonostante la normativa sia rimasta invariataAltro aspetto da chiarire è legato agli atti del verbale che avrebbero dovuto essere trasmessi alla Prefettura entro 30 giorni ma ciò non avvenne. Manduca non pagò la multa e non fece neppure ricorso. Fu poi, a distanza di mesi, il comandante Daniela Bozzano a richiedere gli atti e “invitare” il suoi sottoposti ad inviare la documentazione alla Prefettura. Manduca, poi, smantellò la pedana.

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