A poche ore dalla notizia dell`annullamento della sentenza di fallimento della Porto di Imperia Spa, società un tempo incaricata della gestione del porto turistico del capoluogo, ImperiaPost ha contattato Francesco Bellavista Caltagirone, l`imprenditore romano che con l’Acquamare (società, oggi in regime di concordato, che detiene il 33% delle quote azionarie della Porto di Imperia Spa) ha realizzato il porto turistico.
Ha letto della notizia dell`annullamento della sentenza di fallimento della Porto di Imperia? Cosa ne pensa?
`L`annullamento della sentenza di fallimento, per questioni di natura tecnica, va ad aggiungersi alle assoluzioni nei processi di Torino, per truffa aggravata ai danni dello Stato, e Roma, per falsa fatturazione. È stata costruita una montagna sul nulla. L`ho sempre detto. Anche le ragioni per le quali era stato chiesto il fallimento sono venute meno`.
Il suo giudizio sull`operato di giudici e magistrati?
`Io non critico nessuno. Dico solo che i giudici e i magistrati sono persone oneste. Tra loro, poi, come in qualunque mestiere, ce ne sono alcuni che si accaniscono. Ovviamente per magistrati e giudici è molto più grave. È in casi simili che occorre intervenire`.
È ancora convinto di poter finire il porto?
`La costruzione del porto turistico è stata interrotta da una lunga serie di indagini e decadenze. Io non ho mai detto che voglio finire il porto. Ho detto che, se mi venisse chiesto, io sarei in grado di finirlo. Se mi affidassero il porto lo finirei in un anno, massimo un anno e mezzo. Dopotutto il porto che ho realizzato è ancora li o no? È fermo da 4 anni eppure ancora funziona`.
Vuole dire qualcosa ai titolari di posti barca?
`Credo siano stati davvero maltrattati. Hanno tutte le ragioni del mondo. Hanno pagato e in cambio hanno ricevuto la decadenza della concessione. Ritengo che verso i proprietari di posti barca bisognerebbe avere un senso di giustizia che sino ad oggi è mancato”.
