5 Novembre 2024 15:26

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5 Novembre 2024 15:26

IMPERIA. TRAGEDIA VELE D’EPOCA. LUCIO CARLI A MC INNES:”RISCATTATI, FAI UN VERSAMENTO PER LA FAMIGLIA SALVAGNO” /LA LETTERA

In breve: Mercoledì 21 gennaio u.s. si è riunito Il Collegio dei Probiviri dell’Assonautica di Imperia per una prima presa visione della situazione del fondo “Amici di Sergio Salvagno” e desidera ringraziare sentitamente tutti coloro che ad oggi hanno fatto una donazione e hanno così compiuto un gesto di straordinaria solidarietà.

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Imperia. Mercoledì 21 gennaio u.s. si è riunito Il Collegio dei Probiviri dell’Assonautica della città per una prima presa visione della situazione del fondo “Amici di Sergio Salvagno” e desidera ringraziare sentitamente tutti coloro che ad oggi hanno fatto una donazione e hanno così compiuto un gesto di straordinaria solidarietà.
Si informa inoltre che sarà convocata, nei prossimi giorni, una conferenza stampa alla presenza dei familiari per comunicare l’andamento del fondo, le azioni previste per incrementarlo attraverso progetti specifici e lo stato di salute di Sergio.

Di seguito la lettera del Presidente di Assonautica Imperia Dr. Lucio Carli.

“12 settembre 2014 ore 22.35 un razzo parte dalla prua di una barca durante “Lo sbarco dei Pirati” alle Vele D’epoca di Imperia, pochi istanti dopo Sergio Salvagno, lì a fare festa, riceve un razzo in faccia e si risveglia 30 giorni dopo in un letto di ospedale a Santa Corona.
Un pensiero folle, una mano che spara, un razzo che vola e la vita di un essere umano che cambia per sempre. E’ una tragedia che poteva capitare a chiunque di noi, che quella sera era lì a festeggiare con i figli a Borgo Marina. La cosa incredibile è vedere, nello stesso tempo, colui, che in quell’attimo ha avuto il folle pensiero, non provare a comunicare con la famiglia della vittima per avere notizie e cercare così, in qualche modo, di riscattare quel suo folle gesto.
Noi di Assonautica siamo restati vicino alla famiglia, a dicembre abbiamo deciso di istituire il Fondo Amici di Sergio per dare un aiuto tangibile sia per le sue cure, sia per le necessità di sua figlia Anita. Questo ha voluto essere un gesto di solidarietà verso tutti coloro la cui vita è cambiata per sempre per uno stupido gesto di incoscienza.
Nei miei pensieri quotidiani auguro a Sergio di fare i suoi piccoli miglioramenti e ora dopo ora tornare nelle migliori condizioni a casa sua, al folle auguro di riuscire, al più presto, a comprendere quello che ha fatto e di avere la voglia di sapere come sta Sergio e, magari, provare a fare qualcosa di concreto per lui e per la sua famiglia.
Gli avvocati e la giustizia faranno, con i loro tempi, il loro lavoro. Noi continuiamo a sperare che Sergio possa avere tutta la giustizia che merita. Esiste sempre e comunque un codice di onore e di buon comportamento, che arriva da dentro di noi, che deve essere ben più forte delle leggi e dei consigli degli avvocati.
Quest’estate in una cattedrale inglese sotto un grande orologio ho letto un motto tratto da un epigramma di Marziale: “Pereunt et imputatur”. I giorni da vivere per riscattare la nostra vita scorrono come le lancette di un orologio e giudicano il nostro comportamento e ora dopo ora ci danno sempre meno possibilità di riscatto.
Tu, che sai di aver sparato quel razzo quella sera, ricorda che i tuoi averi di là non serviranno a nulla, riscattati ora, fai vedere che quel codice da uomo di mare lo hai dentro ben chiaro, fai un versamento sul Fondo Amici di Sergio come hanno già fatto e faranno ancora tanti Imperiesi e tanti Amici delle Vele d’Epoca: i marinai veri nella tempesta si aiutano sempre.”

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