Monesi. L’assessore del comune di Triora, con delega a Monesi, Cristian Alberti, scrive una lettera che tratta del futuro della storica località sciistica imperiese.
“Da quando sono entrato in Amministrazione nel maggio 2012 essendo appassionato di montagna ed in particolar modo essendo molto legato al territorio da cui provengo, oltre ad altre molte cose (edilizia privata, lavori pubblici, ambiente Borghi più Belli d’Italia, Bandiere Arancioni ecc) – scrive Alberti – ho cercato di dedicare molte delle mie energie a Monesi, condividendo questo percorso con il Sindaco e l’intera (seppur ridottissima in termini di numeri) Amministrazione comunale di Triora.
Questa scelta è stata legata proprio allo stato di degrado in cui la stessa versava, alla nostra passione personale ed è un po’ anche all’impulso dato dai pochi coraggiosissimi imprenditori privati che hanno avuto il coraggio di rimanere sul posto o di investire tutti i loro piccoli capitali lì.
Si sono fatte inizialmente alcune piccole cose, sono stati ultimati i lavori di realizzazione del piccolo depuratore fognario, è stata realizzata una copertura per i cassonetti RSU, l’impermeabilizzazione della vasca dell’acquedotto, i lavori di riqualificazione della strada di accesso ai condomini , le scale ed i marciapiedi di accesso alla seggiovia, la sistemazione di parte della linea elettrica ed altre piccole cose oltre ad una costante presenza sul posto ed ai piccoli aiuti dati in occasione degli eventi.
Nei prossimi mesi verrà affrontata la progettazione per l’adeguamento dell’acquedotto ecc.
Purtroppo il Comune non detiene neanche un metro quadrato di proprietà pubblica e questo rende tutto più difficile.
C’è da considerare che Triora è un comune con un’estensione territoriale enorme (67 kmq) ed una morfologia territoriale molto complessa con numerose frazioni.
Dal punto di vista demografico si può affermare che il peso del comune, si irrilevante, ma le spese per mantenere il territorio sono enormi, ogni paese ha acquedotti, fognature, strade, una rete molto vasta di sentieri, un centro storico molto bello ma anche molto grande ed un’importanza turistica ormai molto importante (borghi più Belli d’Italia, Bandiere Arancioni e Città del Pane), i lavori in corso di realizzazione sono molti e tutto questo con un’Amministrazione composta da cinque persone a titolo gratuito, un funzionario, un impiegato par time, un operaio, un vigile urbano , un ufficio tecnico e segretario comunale una volta alla settimana.
Oltre alle opere il sottoscritto ha dedicato intere settimane per cercare di collaborare all’istruttoria del progetto del nuovo impianto funiviario di proprietà della Provincia di Imperia che si sarebbe dovuto realizzare denominato “Tre Pini – Cima della Valletta”, direi almeno cinque o sei consigli comunali per approvazioni di varianti urbanistiche, riunione, viaggi a Genova ecc. e purtroppo per ora ancora nessun risultato ottenuto in quanto manca il cofinanziamento di oltre un milione di Euro.
Tutto questo in condizioni davvero difficili sotto ogni aspetto, giornate di arrabbiature, tempo sottratto al lavoro, alla famiglia o agli amici ma sempre con grande passione ed entusiasmo (forse ingenuamente…).
Per poi non parlare della problematica della tutela del Gallo Forcello nota alle cronache e risalente a non più di due mesi fa, poi risolta.
Certo vedendo cosa succede in questi giorni una delusione e uno scoramento sotto ogni profilo.
A dimostrazione dell’entusiasmo e dell’interesse diffuso che vi è per la località ieri mattina (credendo forse ingenuamente di fare cosa giusta e di fare una bella promozione alla località) ho postato la foto della web cam sul mio profilo facebook e su molte pagine, questi i risultati:
108 like sul mio profilo Facebook personale con 5 condivisioni, 86 sulla pagina Triorando, 190 sulla pagina Triora il Paese per le Streghe, 263 sulla pagina Sei di Sanremo se , 33 sulla pagina della Pro Loco Verdeggia ed alcuni anche sulla pagina Nazionale dei Borghi più Belli d’Italia, oltre a 751 sulla pagina del quotidiano on Line Imperiapost con 77 condivisioni, insomma quasi 200 persone che si sono interessate oltre a molte molte altre che avranno semplicemente visto l’immagine.
Ora non è mia intenzione fare polemica ma voglio semplicemente constatare che occorre che tutti insieme cerchiamo di cambiare le cose (ognuno nel proprio piccolo) o così oltre a non esserci un presente non ci potrà neanche essere un minimo futuro.
La Provincia ha comunicato ieri che con il nuovo assetto non potrà più occuparsi della gestione degli impianti che verranno trasferiti alle Regione, ha anche annunciato un coinvolgimento dei comuni interessati, comunicazioni ufficiali a parte (che non sono ancora arrivati) stiamo da alcune settimane cercando di capire (con i comuni Limitrofi – Briga Alta e Mendatica) quale potrà essere la gestione futura della stazione, i problemi sono di ogni ordine e grado, i comuni da soli non possono farcela non hanno le risorse economica per far fronte ai canoni ricognitori da versare ai proprietari dei terreni, i soldi per i collaudi le prove tecniche ecc in quanto sono decine di migliaia di Euro all’anno, d’altro lato però avrebbero la parsimonia, la passione e la dedizione “come si suol dire del buon padre di famiglia” per gestire il tutto davvero al meglio delle potenzialità.
Nelle prossime settimane ci vedremo per cercare di iniziare a capire quale potrebbe essere una possibile soluzione ma avremo senza dubbio bisogno dell’aiuto di enti sovra comunali, oltre a vincoli economici ci sono anche vincoli procedurali, non si possono formare consorzi tra comuni,ed oltremodo con il nuovo assetto amministrativo che si sta via via delineando con la Riforma Del Rio i comuni stesi perderanno via via ancora autonomia a favore dell’Unione dei Comuni.
A nostro avviso non può esserci futuro se non si creano le seguenti condizioni:
– non si può affidare la seggiovia annualmente e pensare di fare investimenti e lavori senza possibilità di ammortamento da parte del soggetto affidatario, non si troverà mai un gestore interessato. Con un’assegnazione pluriennale il gestore potrebbe cercare canali per il finanziamento di neve programmata, attrezzature ecc;
– occorre sviluppare le attività collaterali allo sci quali ciaspole, escursioni, sci alpinismo ecc, anche se la massa frequenta la stazione per lo sci ormai ci sono tante persone interessate anche alle altre discipline o a conoscere il posto semplicemente per il contesto ambientale unico in cui si trova;
– la seggiovia è stata realizzata nel 2008 è un impianto moderno e funzionale e soprattutto è stata realizzata con soldi pubblici pertanto occorre creare le condizioni per farla funzionare, a mio avviso la realizzazione della stessa era indispensabile per portare la gente più in quota;
– sarebbe ottimale riuscire a realizzare un nuovo impianto che può essere quello progettato dalla provincia oppure fare la scelta di progettare più impianti di minor importanza ma che amplino comunque l’area sciabile nella zona in più alta quota e l’innevamento artificiale nella zona più bassa, ma prima di questo occorre creare le condizioni perché almeno quelli esistenti funzionino altrimenti è inutile, indispensabile è trovare un accordo con i proprietari delle aree diversamente è tutto inutile e prima di ampliare gli impianti che aumenterebbero la fruibilità ma anche notevolmente i costi occorre capire dove trovare queste risorse;
– occorre discutere con la Regione affinchè si possa aprire la seggiovia anche qualche week end in estate ed almeno nelle settimane di ferragosto, ma anche qui si pone un problema di sostenibilità dei costi da parte del gestore che si potrebbe pianificare solo nel caso di un affidamento pluriennale;
Siamo molto dispiaciuti per le attività (anche se può sembrare inutile e superfluo dirlo) ma relativamente all’apertura in questo week end davvero ci è stato detto che è impossibile data lo scarso innevamento soprattutto la tipologia di neve farinosa con scarso fondo.
Io non sono in grado di giudicare in quanto non ho sufficienti competenze tecniche, certamente se avessero aperto sarei stato un fruitore delle bellissime piste.
Questa è la mia riflessione e la mia idea personale che mi sento tuttavia di condividere con l’intera Amministrazione Comunale di Triora, nel nostro piccolo cercheremo di farci sentire anche se non sarà facile, c’è bisogno però della collaborazione di tutti, abbiamo poche risolse umane e pochissime (pressoché zero) risorse economiche, una cosa però è certa se si continua così il futuro di Monesi è davvero in bilico.”