Imperia. Primo giorno di chiusura del pastificio Agnesi in vista di questa settimana di solidarietà. Il motivo dello stop sembra doversi ricercare nella mancata consegna degli imballi per la nuova confezione e questo, a detta dei rappresentanti sindacali, non rientra negli accordi presi l’otto gennaio in cui si parlava di aprire alla solidarietà solo nel caso in cui vi fossero cali di volume
“Siamo qui oggi perchè stanno uscendo diversi articoli sulla chiusura dell’azienda in solidarietà – spiega Alessandro Iapichino della RSU – L’otto gennaio noi stessi abbiamo concordato l’apertura alla solidarietà per eventuali cali di volume, dopo la firma ci hanno annunciato ipoteticamente che fino a Pasqua non si sarebbe utilizzata questa soluzione. Però non ci torna qualcosa, le motivazioni sono un po’ di calo di volumi, ma principalmente sono venuti a mancare gli imballi per partire con la nuova produzione che ci sarà quest’anno anche in vista dell’expo. Se è un errore umano non mi sembra giusto che dobbiamo rimanere a casa noi. La prossima volta l’errore umano però potrebbe essere voluto”
“Siamo d’accordo sui contratti di solidarietà – spiega Ivan Cavarero RSU – ma questa volta ci sembrano motivi di disorganizzazione. Un’azienda che si fa mancare gli imballi mi sembra grave e la dice lunga su tutto quello che può essere il resto. Questa solidarietà viene pagata dai lavoratori, che prenderanno il 60% degli stipendi, ma sono anche soldi pubblici. Tutti gli imprenditori magari mettono mano a cuor leggero sugli ammortizzatori a fondi pubblici, ma un po’ meno quando c’è da investire sull’azienda”
“Non entriamo nel merito dell’indebitamento del gruppo, ma a noi è stato detto che ci fermiamo per mancanza imballi e vendite. Veniamo a sapere che per lo stesso motivo si ferma anche lo stabilimento di Fossano. La mancanza imballi è un errore di gestione ed è grave, perchè la nostra fermata ha un costo che viene pagato dalla collettività e non vorremmo che il gruppo si approfittasse di questa situazione per scaricare sulla gente costi dovuti alla loro inefficienza” conclude Gigi Lazzarini, RSU