23 Dicembre 2024 11:17

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IMPERIESE SCRIVE UNA LETTERA ALL’AVVOCATO DI FABRIZIO CORONA. “NEL 2009 L`HO FATTO CONDANNARE, MA ORA…”/ LA STORIA

In breve: È sulle pagine di tutti i giornali. Oggi come allora, Fabrizio Corona, continua a far parlare di sé. Se prima era un uomo dello star system e si aggirava tra lusso e serate in discoteca ora è stato tradotto in carcere

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È sulle pagine di tutti i giornali. Oggi come allora, Fabrizio Corona, continua a far parlare di sé. Se prima era un uomo dello star system e si aggirava tra lusso e serate in discoteca ora è stato tradotto in carcere con una condanna a 14 anni e sei mesi ridotta dalla Cassazione a nove anni e mezzo.

Corona è disperato e dal carcere lancia svariati appelli spiegando che sta male e vorrebbe terminare di scontare la sua pena presso la comunità di Don Mazzi. La sua voce non è caduta nel vuoto e Beatrice Baratto, giornalista imperiese che, diversi anni fa aveva fatto causa a Corona condannato poi in primo grado dal Tribunale di Milano a 9 mesi per averla truffata, fa marcia indietro e scrive una lettere al legale del fotografo e showman chiedendo di aiutare Fabrizio: “Io non posso e non voglio entrare in merito al lavoro che ha svolto la magistratura ma rimango perplessa nel constatare che, ad assassini come Alberto Stasi sono stati dati sedici anni di reclusione mentre a Fabrizio quattordici, solo due in meno. Ma da che parte sta la verità?
Ecco il testo della lettera:

“Gentile avvocato Chiesa,
mi rivolgo a lei in quanto legale di Fabrizio Corona; mi chiamo Beatrice Baratto e sono una giornalista, si proprio la giornalista che, nel 2009 ha denunciato Corona il quale è stato poi condannato dal Tribunale di Milano a nove mesi più il pagamento del denaro da me versato e danni morali, spese legali ecc.
Io non le scrivo per rivangare una questione giudiziaria che ha già fatto il suo corso ma unicamente per chiederle cosa posso fare per aiutare Fabrizio.

Lui mi ha risarcita e per me la questione è chiusa, non posso però tacere ( come del resto non lo feci a suo tempo) di fronte a quella che considero una “giustizia senza giustizia”, la condanna inflitta a Fabrizio.
Io non posso e non voglio entrare in merito al lavoro che ha svolto la magistratura, ma rimango perplessa nel constatare che, ad assassini come Alberto Stasi sono stati dati sedici anni di reclusione mentre a Fabrizio quattordici, solo due in meno. Ma da che parte sta la verità?

Non la voglio annoiare con quelle che sono mie considerazioni, riflessioni e supposizioni relative alla vicenda, ma la prego di portare a Fabrizio la mia solidarietà non solo epistolare ma concreta, vera, sincera.
Se lei ritiene che io possa essere utile per alleviare la pena di Fabrizio la prego di contattarmi.
Io non cerco pubblicità, grazie a Dio lavoro e non ho bisogno di nulla, ma sono una mamma e non posso rimanere indifferente alla sofferenza della signora Gabriella.
Fabrizio sta male, la permanenza in un carcere di massima sicurezza, come quello di Opera, minerebbe l’equilibrio fisico e psichico di chiunque, e lui è inevitabilmente crollato di fronte ad una realtà fatta da troppi punti interrogativi ai quali trovare risposta non è semplice.

Io non so se questa mia lettera in qualche modo potrà essere utile per smuovere le coscienze, per far riflettere coloro che dovranno pronunciarsi sulle sorti di Fabrizio che, non dimentichiamo, è un uomo che ha ammesso i propri errori, ma è soprattutto un padre e il suo bambino ha diritto di vivere accanto al papà soprattutto se, questo papà non si è macchiato di efferati crimini, non ha violentato, non ha ucciso, non ha stuprato ne’ commesso gravi atti di pedofilia.

Ha cavalcato l’onda di un successo arrivato inaspettato, di una fama diventata tale grazie alle copertine patinate dei giornali di gossip, non ha armato la sua mano di un coltello, non ha imbracciato un fucile di precisione per far fuoco su vittime innocenti.
Ha commesso “l’errore” di dar vita ad un personaggio che, per troppo tempo è stato utile a tanti, ma che nel momento del bisogno si è trovato da solo, lontano dalle luci dei riflettori dello star sistem, uomo fragile come lo siamo quasi tutti ormai, capro espiatorio di una verità ingombrante.
Avvocato conti sul mio aiuto incondizionato per aiutare Fabrizio, sarò a vostra disposizione per tutto ciò che farete per lui.
E ai giudici mi permetto di dire ancora una cosa: ” Chi è senza peccato scagli la prima pietra”.
Questo è ciò che Dio ci ha insegnato e, non scordiamo che siamo tutti nati sotto lo stesso cielo”.
Cordialmente
Beatrice Baratto”

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