26 Dicembre 2024 16:33

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ALTRO PASTICCIO DEL COMUNE. CASA A RISCHIO DEMOLIZIONE IN VIA DIANO CALDERINA – Nell’abitazione vive un coppia di coniugi imperiesi

Via Diano Calderina, immagine di repertorio
Via Diano Calderina, immagine di repertorio

L’ennesimo pasticcio del Comune, datato 2004, potrebbe costare caro a una coppia di coniugi imperiesi che rischia seriamente di vedere demolita la propria abitazione in via Diano Calderina.

LA RICOSTRUZIONE

I fatti risalgono al 2004. I due coniugi imperiesi presentano domanda in Comune per la demolizione di alcuni fabbricati e la costruzione di un’abitazione. La richiesta viene esaminata e accettata e vengono rilasciate tutte le regolari licenze edilizie. Un vicino di casa della coppia, però, a lavori ormai ultimati, impugna il provvedimento di rilascio delle licenze edilizie. Il Tar, a sorpresa, annulla le licenze e i successivi ricorsi della coppia non raggiungono i risultati sperati. Prima il Tar e poi il Consiglio di Stato confermano l’annullamento delle licenze. Unica soluzione possibile per sbrogliare la matassa, la presentazione, da parte dei coniugi, di un piano particolareggiato atto a regolarizzare l’intera area. La documentazione è stata presentata nelle scorse settimane. L’ufficio Urbanistica avrebbe espresso parere negativo, inviando il provvedimento in Giunta per il verdetto definitivo. A riguardo il Sindaco Carlo Capacci, contattato da ImperiaPost, ha spiegato: “Il provvedimento del settore Urbanistica non è mai passato in Giunta. Sono stato io stesso a non volerlo discutere, in quanto ritengo non sia materia di competenza di una Giunta Comunale. Saranno i tecnici degli uffici a prendere una decisione”.
La palla passa dunque agli uffici del settore Urbanistica, chiamati a prendere una decisione definitiva, probabilmente previo un parere della Regione Liguria. Obiettivo comune, infatti, è quello di trovare una soluzione che scongiuri la demolizione. L’impressione, però, è che la strada sia decisamente impervia. In caso di verdetto negativo il Comune non potrebbe fare altro che emettere un’ordinanza di demolizione. Una beffa atroce per una coppia che, nel corso degli anni, ha già speso migliaia di euro tra avvocati e tecnici per venire a capo di una situazione da teatro dell’assurdo.

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