Due scrittori imperiesi, Giuseppe Conte e Rosella Postorino, hanno preso parte al progetto “Undici per la Liguria” curato da Marcello Fois per Einaudi per raccogliere fondi per il ripristino della scuola per l’infanzia San Fruttuoso di Genova, distrutta dall’alluvione di novembre 2014.
Ecco quindi che, oltre ai due imperiesi, altri nove scrittori liguri per nascita o per adozione hanno scritto un breve racconto esprimendo rabbia e indignazione al fine di elaborare, a modo loro, il lutto e il senso di colpa per quanto è successo a novembre, come un tragico copione che a distanza di anni si ripete.
Il progetto è un’operazione gemella di “Sei per la Sardegna” antologia pubblicata a sostegno dell’isola devastata, anch’essa, dall’alluvione.Ester Armanino, Nessun rischio
Giuseppe Conte, Lo spirito del torrente
Ernesto Franco, Storie fantastiche di isole vere. Filfla
Riccardo Gazzaniga, La cella
Maurizio Maggiani, Angeli
Bruno Morchio, Il postino suona sempre due volte
Rosella Postorino, Il mondo verticale
Carlo Repetti, Rovine
Ferruccio Sansa, Genova nel buio
Michele Serra, L’impiegato di Biella
Enrico Testa, Lobelia, muschiCHI È GIUSEPPE CONTE
Nato da madre ligure e da padre siciliano. Al 1946 risalgono i primi ricordi di Catania, del Giardino Bellini e della via Etnea. Frequenta a Porto Maurizio la scuola elementare e quella media, dimostrando presto un particolare interesse per la geografia, l’astronomia e la musica. Frequentando il “Ginnasio-Liceo De Amicis” a Oneglia, sviluppa i primi interessi letterari.
Negli anni settanta, dopo diverse esperienze a Parigi e in Gran Bretagna, si impone all’attenzione della critica con due libri di poesia: Il processo di comunicazione secondo Sade (1975) e L’ultimo aprile bianco (1979) e negli anni ottanta si cimenta con successo anche nella narrativa (Primavera incendiata ed Equinozio d’autunno), cui faranno seguito, nei decenni successivi, L’impero e l’incanto (1995), Il terzo ufficiale (2002) ecc.
Nel 1995-96 contribuisce a far sorgere il movimento del Mitomodernismo, partecipando con Tomaso Kemeny, Stefano Zecchi e altri a letture, conferenze e viaggi. Al primo Festival del Mitomodernismo di Alassio presenta l’opera L’Iliade e il jazz, con testi suoi e di Omero e musiche di Duke Ellington scelte dal bassista Dodo Goya. In collaborazione con Silvia Ronchey porta poesia e mito in televisione realizzando settimanalmente clips per il programma di Rai2 L’altra edicola. È invitato dall’Unesco a rappresentare l’Italia nel World Institute for Opera and Poetry. Nel 1997 in Cornovaglia per presentare Il ragazzo che parla col sole incontra George Ansell, il Gran Bardo della tradizionale Società dei Bardi di Cornovaglia. Alla stazione di Bodmin, si salutano pronunciando il motto della Società, nell’antica lingua cornica: “Nynsyn Marow Mightern Arthur” (Il re Artù non è morto). Dopo aver abitato a Nizza, ora abita a Sanremo, con la moglie Mariarosa.
CHI E’ ROSELLA POSTORINO
Rosella Postorino è cresciuta a San Lorenzo al mare (IM) e vive a Roma. Ha esordito con il racconto “In una capsula” (“Ragazze che dovresti conoscere”, Einaudi Stile libero 2004), ha pubblicato alcuni racconti e anche un saggio di critica letteraria, “Malati di intelligenza” (nell’antologia “Duras mon amour 3″, Lindau 2003). Il suo primo romanzo, “La stanza di sopra“, uscito a febbraio 2007 per Neri Pozza Bloom, è entrato nella rosa dei tredici finalisti del Premio Strega e ha vinto il Premio Rapallo Carige Opera Prima e il Premio Città di Santa Marinella. Collabora con le pagine romane del quotidiano «la Repubblica» e scrive su «Rolling Stone». nel 2009 pubblica per Einaudi “L’estate che perdemmo Dio“ e nel 2013 “Il corpo docile”.