Allo scopo di comprendere lo stato della green e conomy in Italia e di contribuire allo sviluppo di azioni di accompagnamento alla transizione verso un’economia sostenibile , Fondazione Impresa elabora uno specifico Indice di Green Economy (IGE) quale insieme di conoscenze comuni fruibili dagli attori economici e istituzionali sul tema dell’economia verde.
L’indice di Green Economy, attraverso cui è possibile stilare una “classifica” delle regioni italiane , è frutto dell’incrocio di 21 indicatori di performance afferenti ai principali settori interessati dalla green economy: energia , imprese /edilizia/ prodotti , agricoltura , turismo , trasporti/ mobilità e rifiuti .
La classifica della Green Economy 2014 restituisce la fotografia di un’Italia “a macchia di leopardo” dove i classici squilibri Nord – Sud vengono limati e dove l ’economia verde è patrimonio di tutti : in questa e dizione dell’Indice di Green E conomy ai primi 10 posti della classifica si trovano 4 regioni del Nord (Trentino Alto Adige 1° , Valle d’Aosta 3° , Veneto 9° ed Emilia Romagna 10° ) 3 del Centro (Marche 2°, Toscana 5° e Umbria 7°) e 3 del Mezzogiorno (l’Abruzz o è 4° ad un passo dal podio della Green Eco nomy, la Basilicata è al 6° p o- sto e la Calabria all’8°) .
Le regioni del Mezzogiorno , quindi, non ottengono – come spesso accede nelle “classiche” classifiche socio – economiche – unicamente piazzamenti negativi tant’è che tra le 6 regioni meno green d’Italia (che come punteggio si collocano al di sotto della media italiana ) si individua un grande fetta del Nord Ovest (Lombardia 15° e Liguria 18°), il Lazio (19°, al penultimo posto e nettamente in controtende n- za ris petto al risulta to delle alle regioni del Centro Italia) e “appena” tre regioni del Sud (Puglia 16°, Cam pania 17° e Sicilia che chiude la classif i ca al 20° posto).