Imperia. È stata una lunga riunione quella che si è svolta nella serata di giovedì 5 febbraio in Camera di Commercio e, argomento centrale, è stata la fusione obbligata tra la camera di commercio di Imperia, La Spezia e Savona.
Questo obbligo deriva da delle modifiche alla normativa apportate dal Governo Renzi che prevedono appunto l’aggregazione degli enti con un numero di imprese iscritte inferiore agli 80.000; così facendo in Liguria vi sarà solo la Camera di Commercio di Genova e quella unitaria di Spezia, Savona e Imperia.
Un cambiamento impegnativo che porta anche alla ovvia sparizione della carica di Presidente e all’accorpamento e spostamento di diversi impiegati da un ufficio ad un altro. Indicativamente rimangono infatti tre sedi operative specializzata: a La Spezia quella dedicata alla cantieristica, alla nautica e ai porti; a Savona la formazione, il turismo crocieristico e l’agricoltura specializzata. Ad Imperia invece rimarranno i settori dell’agroalimentare, l’internazionalizzazione, i progetti comunitari e il turismo.
I servizi piano piano diminuiranno e gli operatori dovranno riconventirsi ai settori rimasti in carico ad Imperia oppure trasferirsi.