19 Novembre 2024 21:55

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19 Novembre 2024 21:55

#SANREMO2015: LE HIT STORICHE SI SCONTRANO CON LA MUSICA “LIQUIDA” DEI TALENT. AL VIA IL FESTIVAL DEL CONFLITTO GENERAZIONALE

In breve: Sono tanti gli artisti che, dopo tanti anni di assenza dal Festival di Sanremo, hanno deciso di tornare a sfidarsi nella kermesse canora confrontandosi con i loro stessi brani considerati intramontabili nel panorama della musica italiana.

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Non ci sono ancora polemiche su questo Festival“. Ha dichiarato così Giancarlo Leone durante la conferenza stampa inaugurale di ieri, 9 febbraio, ma qualche  piccola frecciatina su questa edizione delle kermessa canora non è mancata. Infatti, tra i giornalisti, è stata lanciata la domanda in merito ai cantanti e ospiti che in questi ultimi giorni sono balzati agli onori delle cronache per problemi legati all’evasione fiscale.

Quello che però non si può non notare sono anche altri elementi, meno polemici magari, ma che fanno altrettanto discutere. Questa edizione del Festival sembra essere caratterizzata, da un lato da un aspetto molto “teatrale” con personaggi legati al mondo dello spettacolo come Mauro Coruzzi (Platinette) o Biggio e Mandelli (I soliti idioti) anche se rimaniamo ben lontani dai tentativi di Pippo Baudo negli anni ’70 circa di portare personaggi molto forti in televisione sul palco dell’Ariston; dall’altra ci sono dei grandi ritorni. Artisti che, dopo tanti anni di assenza dal Festival di Sanremo, hanno deciso di tornare a sfidarsi nella kermesse canora confrontandosi con i loro stessi brani considerati intramontabili nel panorama della musica italiana.

A cominciare da Gianluca Grignani che nel 1994 lascia a bocca aperta il pubblico con “La mia storia tra le dita” e poi con  “Destinazione Paradiso“. Brani destinati a non passare di moda come quelli di Alex Britti che approda sul palco dell’Ariston nel 1999 nella categoria nuove proposte tornando poi nel 2001 nella categoria Big con “Sono contento“, classificandosi al settimo posto.

Canzoni che si canticchiano ancora oggi come “La tua ragazza sempre” del 2000 di Irene Grandi o come “Disperato” del 1990 di Marco Masini che per la settima volta sarà sul palco del Festival di Sanremo. Brani indimenticabili anche quelli di Nek che dopo l’esordio nel 1993 e altre partecipazioni incanta il pubblico con “Laura Non C’è” nel 1997.

In ultimo, tra gli altri, il ritorno di Raf, che dopo aver scritto canzoni per Morandi, Ruggeri e Tozzi, trionfa sul palco di Sanremo con brani come “Cosa resterà degli anni Ottanta” o “Oggi un Dio non ho”.

Sono tutte canzoni che, bene o male, ognuno di noi ha in mente o che, nel riascoltarle, tornano subito alla memoria. Hit intramontabili, dunque, che si vanno a scontrare con una realtà  e una società odierna molto “liquida”, per citare Zygmunt Bauman, che si rispecchia anche nelle altre canzoni in gara cantate da astri nascenti come Lorenzo Fragola, Bianca o i Dear Jack… Tutti giovani, molti di loro nati dai talent che, sebbene oggi “sfornino” artisti, non tutti riescono a sopravvivere nel panorama musicale.

Si può considerare questa edizione del Festival come una sorta di scontro generazionale in cui però resta un grande punto di domanda. Gli storici big saranno in grado di portare una canzone all’altezza delle loro hit passate con cui, inevitabilmente, si dovranno confrontare?

 

 

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