Un viaggio nel cinema attraverso i manifesti originali del secondo dopoguerra. Questo è “Ciak si gira” mostra tematica proposta dal Il “Laboratorio Papè – La Palestra dell’arte”, l’Associazione imperiese il cui obiettivo è volto a trasmettere esperienza artistica attraverso un percorso di avvicinamento alle tecniche espressive dell’arte stessa, in collaborazione con la Biblioteca Civica e il Cineforum di Imperia.
La rassegna, inaugurazione sabato 14 febbraio alle ore 17, sarà ospitata dalla Sala Mostre della Biblioteca Lagorio e proseguirà sino a sabato 28 febbraio p.v. con orario di visita dal lunedì al venerdì nella fascia oraria compresa tra le 15.30 e le 18.30, il sabato dalle 10 alle 12.
All’inaugurazione interverranno il Sindaco di Imperia Carlo Capacci e l’Assessore alla Cultura Paolo Strescino, gli storici dell’arte Daniela Lauria e Alfonso Sista, gli esperti di storia del cinema del Cineforum di Imperia Orlando Botti e Marco Frassinelli.
Daniela Lauria e Alfonso Sista inquadrano perfettamente l’importante evento.«Il fascino insito nei manifesti del cinema sta nel riuscire, con pochi tratti, a suscitare delle emozioni nello spettatore che, di fronte, a quelle immagini vivaci, fresche e accattivanti, viene proiettato in un mondo nuovo. Il cartellone, sin da inizio novecento, era veicolo promozionale di grande valenza. Le immagine, le scritte, direttamente collegate al genere del film, attraverso una cura certosina del particolare interagivano con l’immaginario del pubblico. L’aspetto stilistico merita attenzione con i manifesti che mutuarono gli stilemi delle varie correnti artistiche, dal liberty, alla transavaguardia, movimento che teorizzava un ritorno alla manualità, alla gioia ed ai colori della pittura dopo alcuni anni di dominazione dell’ HYPERLINK “http://it.wikipedia.org/wiki/Arte_concettuale” arte concettuale».
«Una mostra di grande interesse – aggiunge l’Assessore alla Cultura Paolo Strescino. I manifesti cinematografici rappresentano anche uno scatto fotografico nella nostra memoria, collegando un film a un periodo temporale ben preciso, quindi a un momento storico del nostro Paese, individuando una finestra molto ampia capace di aprirsi oltre al periodo di uscita di una produzione cinematografica».