IMPERIA – Si è aperto con un colpo questa di scena il processo a carico del presidente della Provincia ed ex Sindaco di Imperia Luigi Sappa, dell’assessore, ex Sindaco, Paolo Strescino, del dirigente del settore Cultura del Comune di Imperia Giuseppe Enrico e dell’ex direttore generale della Porto di Imperia Spa Carlo Conti, rinviati a giudizio dal Gup Fabio Favalli perché “omettevano di richiedere la necessaria autorizzazione nonché di procedere al trattamento delle acque reflue fognarie, determinando una situazione di inquinamento”. È stato dichiarato nullo, infatti, il capo di imputazione B, ovvero l`omissione di atti d’ufficio, per un errore di natura tecnica nel decreto del Gup. È stata dunque stralciata la posizione di Sappa, mentre per Enrico e Strescino resta in piedi solo l’accusa di danneggiamento del corpo idrico.Gli atti torneranno ora nelle mani del PM.
L’UDIENZA
Gli avvocati della difesa, Erminio Annoni per Sappa, Luca Falciola per Giuseppe Enrico, Massimo Boggio per Strescino e Alessandro Mager per Conti hanno chiesto la nullità del decreto che ha disposto il giudizio per alcuni motivi di carattere puramente tecnico.
Svariati i punti contestati dalla difesa, in primis l’indeterminatezza dei fatti, con particolare riferimento al corso d’acqua oggetto del reato contestato (omissione atti ufficio). In secondo luogo il contrasto tra l’avviso di conclusione delle indagini preliminari e il decreto di rinvio a giudizio, in quanto quest’ultimo contenente condotte aggiuntive mai contestate prima. L’ultima contestazione riguarda il capo di imputazione riferito al concorso di persone nel reato, ovvero i due sindaci Paolo Strescino e Luigi Sappa. I due non potevano concorrere nel reato in quanto si succedettero (prima Sappa e poi Strescino) e in quanto vengono richiamati reati commessi nel 2012 che Sappa non avrebbe potuto commettere in quando terminò il proprio mandato nel 2009.
Anche il Pubblico Ministero si è allineato a parte delle eccezioni presentate dalla difesa, in particolare per quel che concerne la contestazione relativa al concorso di persone nel reato.
Il collegio ha accolto gran parte delle eccezioni presentate dalla difesa, stralciando il capo di imputazione B, ovvero l’omissione di atti d’ufficio, ma mantenendo in piedi il processo, che si terrà però di fronte al giudice monocratico