“Non sono venuto a Sanremo per vincere perchè ultimamente lo vincono quelli che hanno il pubblico dei ragazzini che sono abituati a televotare”. Alex Britti è un uomo, è cresciuto ed è maturo. Disponibile con i giornalisti e molto sincero.
“Largo ai giovani – continua – Io ho fatto tanti festival, ora io faccio un’altro tipo di carriera. La gara vera per me inizia lunedì, quando comincia ad andare in radio e a vendere i dischi”
“Dopo i 40 anni cambiano le esigenze da una storia d’amore. Cambiamo tutti, quello che potrebbe essere la voglia di un messaggino o di un regalo diventa diversa. C’è una consapevolezza diversa, si è meno insicuri e diventi più esigente e disincantato: ti vivi le cose in modo diverso, forse anche più passionale e pazzo.”
“In questo Sanremo produco anche i KuTso che gareggiano nei giovani, li ho conosciuti che si chiamavano “Kazzo” ora li chiamo così e li seguo da tanti anni. Faccio un po’ il fratello più grande: gli regalo qualche consiglio. Sono punk metallari allegri!”
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