Nel 2012 il Centro di Formazione Professionale turistico alberghiero “Miretti” di Varazze decide di aprire una sede distaccata nel ponente ligure. Dopo varie trattative, trova un accordo con l’Ipsia di Imperia che fornisce al Centro in comodato d’uso alcuni locali da ristrutturare.
I lavori prendono il via, ma al termine degli interventi spariscono vari macchinari per un valore pari a 8 mila euro, in particolare una planetaria, un’impastatrice, un taglia verdure e una macchina per il sotto vuoto, nuove, mai usate e appena acquistate dal Centro per la propria sede distaccata che, per la cronaca, non aprirà mai per il mancato finanziamento della Provincia.
Per questi fatti è finito a processo con l’accusa di appropriazione indebita, I.S., 68 anni, che curò i rapporti di mediazione e la trattativa tra il Centro di Formazione, nella persona della direttrice, e l’Ipsia. Fu proprio la direttrice a denunciare il 68enne dopo essersi accorta della mancanza dei macchinari in quanto quest’ultimo era, secondo l’accusa, l’unico in possesso delle chiavi di accesso ai locali.
Il processo si è aperto ieri, lunedì 16 febbraio, davanti al giudice Monocratico Luppi. Sono stati sentiti tre testimoni, l’allora vicepreside dell’Ipsia, il direttore e il presidente del Centro di Formazione Professionale turistico alberghiero “Miretti” di Varazze. Il processo è stato rinviato al prossimo 25 marzo.