Imputati e parti offese. È questa la posizione giudiziaria, davvero anomala, di Jacques Crovetto e Roger Leon Tonelli, entrambi a processo, insieme a Andrea Michielini e Stefano Caprile, con l’accusa di bancarotta fraudolenta per il fallimento, nel 2005, della Eliliguria, società che gestiva il noleggio elicotteri a San Lazzaro.
Questa mattina i legali dei due imputati, Michele Ispodamia e Dedali, hanno chiesto la costituzione di parte civile. Il PM Lorenzo Fornace, così come l’avvocato Carlo Fossati, legale del commercialista Carlo Amoretti, curatore fallimentare, costituitosi parte civile, e i legali degli altri due imputati hanno espresso parere negativo. Il collegio dei giudici, composto da Varalli, Lungaro e Ascheri, dopo circa un’ora di camera di consiglio ha accettato la costituzione di parte civile.
“È in effetti è una situazione un po’ anomala. Non credo vi siano molti casi simili in Italia. Per il mio assistito, però, il PM aveva chiesto il non luogo a procedere in sede di udienza preliminare, ma il Gup (Laura Russo, ndr) ha comunque disposto il rinvio a giudizio. Sono convinto che nel corso dei dibattimento dimostrerò che il Crovetto è estraneo ai fatti, per questo ho subito chiesto la costituzione di parte civile” ha commentato al cronista di ImperiaPost l’avvocato Michele Ispodamia.
Nel frattempo questa mattina sono stati sentiti cinque testimoni, Marco Sacchet, Achille Fontana, il Maresciallo Claudio Miloro, il Maresciallo Raffaele Anfosso e Carlo Amoretti.
MARCO SACCHET (CONSULENTE DEL LAVORO)
“Iniziai il mio incarico nel 2004, ma a fine anno firmai la disdetta in quanto non ero mai stato pagato. La Eliliguria arrivò ad avere sino a 7 dipendenti, poi l’attività andò scemando perché man mano i dipendenti, in quanto non pagati, decisero di interrompere il rapporto di lavoro“.
ACHILLE FONTANA (CONSULENTE PM)
“Il PM Pelosi mi diede l’incarico di rispondere a una serie di questi sulla società Eliliguria, in particolare sulla situazione finanziaria. Era in stato di dissesto? Le cause? Vi erano dati di bilancio non corrispondenti al vero? Vi erano falsità che potevano trarre in inganno terze persone? Vi erano falsità idonee ad alterare la situazione economica della società? Falsità e omissioni potevano cagionare un danno patrimoniale a soci e creditori? La documentazione contabile era tenuta in modo corretto? Vi era un disavanzo non giustificato provocato da spese o perdite? L’incarico mi venne conferito prima del fallimento. Quando presi in mano la pratica mi accorsi che vi era una documentazione contabile raffazzonata dentro uno scatolone. Mancavano i libri sociali. Registrai operazioni, a mio modo di vedere, inesistenti, tra l’Eliliguria e un’altra società. Anche i sindaci del collegio sindacale hanno hanno evidenziato situazioni di difficoltà. La società si è divorata centinaia di migliaia di euro dalle banche“.
MARESCIALLO MILORO
“L’incarico mi fu affidato dal dott. Pelosi. Acquisimmo notizie dalla cancelleria del Tribunale per sapere se fossero state presentate o meno istanze di fallimento. Ascoltammo una serie di soggetti, eseguimmo perquisizioni e sequestri. Ci fu una perquisizione a carico di Michielini. Nella sua autovettura, in un ufficio a Genova e nella sua abitazione. La società all’epoca dei fatti non era già operativa perché le erano state revocate svariate autorizzazioni. Fu sequestrato un pick-up in uso all’ultimo pilota, poi un’auto presso un meccanico del levante ligure, rimasta ferma per mesi in quanto i lavori di riparazioni non pagati. Furono poi sequestrate due botti di carburante presso l’eliporto di Imperia, una Mercedes Classe A e una Smart. Si, riconosco queste foto (in risposta a una domanda del PM, ndr). Ritraggono una festa a Sanremo. Erano presente Michielini, diversi piloti e anche alcuni personaggi di spicco del mondo della televisione”.
LA STORIA
La Eliliguria International aveva sede in regione San Lazzaro e noleggiava elicotteri. In particolare metteva a disposizione i propri velivoli per trasferimenti di privati o per voli panoramici in giro per la Liguria. La Eliliguria International venne acquistata nel 1995 dalla Elimonaco di Jacques Crovetto e del suo braccio destro Roger Tonelli, che successivamente la cedette a Andrea Michielini nel 2001 (anno della crisi dell’aviazione con l’attentato delle Torri Gemelle).
Michielin aveva investito nell’impresa i soldi di famiglia, nominando come amministratore delegato la mamma Giuseppa D’Errico che, però, a quanto pare, rimase sempre all’oscuro della gestione societaria del figlio. Gestione che, secondo l’accusa, fu contraddistinta da spese pazze per feste, macchine lussuose, vestiti firmati, viaggi all’estero e belle donne. Giuseppa D’Errico non figura tra gli imputati in quanto ha patteggiato in sede di udienza preliminare. Diverso il discorso per Stefano Caprile, Jacques Crovetto e Roger Leon Tonelli, rinviati a giudizio in quanto amministratori, il primo e soci, gli ultimi due, della Eliliguria International.
Al momento del fallimento vennero contestate dagli inquirenti la distrazione di beni che avrebbero dovuto essere spartiti tra i creditori e irregolarità nella tenuta dei conti.