“Ho una pazienza fuori dal comune ma non è ricaricabile”. È questa l’unica frase udita dal cronista di ImperiaPost che ha intercettato il sindaco di Imperia Carlo Capacci all’indomani dell’intervista esplosiva rilasciata al nostro giornale dall’assessore alle manifestazioni Paolo Strescino. Capacci non si nasconde, anche se preferisce non commentare, e sceglie di tenere il suo mini vertice di emergenza nel pieno centro di Oneglia. Un caffè allo storico bar “Piccardo” e poi un confronto serrato con i suoi due consiglieri politici: Alessandro Falciola (ex assessore della Lega Nord e consigliere di amministrazione della Fondazione Carige) e Marco Calcagno (ex assessore al bilancio del Comune durante l’amministrazione Strescino). Per qualche istante si è unito al gruppo, in tenuta sportiva, anche l’assessore alla Polizia Municipale Giuseppe De Bonis che dopo un breve commento ha abbandonato il summit. All’ordine del giorno le dichiarazioni dell’ex sindaco Strescino ma anche i rapporti con il PD in vista delle regionali e anche del prossimo rinnovo del consiglio provinciale.
Il sindaco Capacci dovrà nuovamente dare il via alle consultazioni con il Nuovo Centrodestra anche se questa volta sembra che i margini di manovra siano più limitati. Dopo il rimpasto di giunta di fine luglio che ha visto l’ingresso di Strescino in giunta non sembra, a parer del centrodestra, cambiato granché spingendo l’esponente del NCD a dichiarare che non ci sarebbe “neppure un imperiese contento dell’amministrazione”. Tale dichiarazione, aggiunta a quelle sul PD, avrebbero innescato una serie di lamentele che potrebbero portare, nel giro di qualche mese (non prima delle elezioni regionali) ad un “Capacci Bis”, preceduto da una verifica della maggioranza numerica in consiglio comunale e basata su alcuni punti programmatici ben definiti. Secondo i bene informati, Capacci non sarebbe soddisfatto del lavoro di parte dell’attuale giunta e starebbe pensando a delle modifiche in corso se non addirittura di un azzeramento dell’esecutivo. Prima di lui, nel maggio del 2012, lo fece anche Strescino che però poi fu sfiduciato dal suo stesso partito coadiuvato da tutta la minoranza (escluso il consigliere Giuseppe Fossati all’epoca esponente di FLI).
Non è un mistero che il sindaco, nel corso del tempo, abbia sempre più accentrato le questioni spinose sulla sua persona occupandosi di fatto di alcune questioni di competenza di altri. Tradeco, Seris, Depuratore, Aato Idrico e Aato rifiuti solo per fare alcuni esempi. Insomma una situazione complessa che il “cerchio magico” dovrà affrontare al più presto per non rischiare di perdere consenso e credibilità in vista delle elezioni di maggio.