A poco più di una settimana dalla fine del Festival di Sanremo, ora che i “bollenti spiriti” sembrano essersi calmati, è il momento di una riflessione a mente fredda su questa edizione della kermesse canora. Per farlo al meglio abbiamo contattato il discografico imperiese Stefano Senardi e, con lui, abbiamo commentato questa edizione dei record visto che è stata la più seguita dagli ultimi dieci anni.
” È stata un’ edizione azzeccata come impostazione considerato che eravamo proprio a casa di Carlo Conti – dichiara Senardi – Si è dato un ottimo risalto alla musica e alla gara anche se alcune scelte sono state un po’ antiche e senza prospettive. Preferisco non fare commenti in merito agli ospiti stranieri e, se devo proprio dire i comici tranne la coppia finale erano patetici“.
In merito alla gara dei giovani Stefano Senardi dichiara quello che un po’ tutti gli esperti del settore e i giornalisti musicali hanno pensato: “I giovani erano poco interessanti rispetto ai Rocco Hunt, Zibba, Graziani, The Niro e Diodato dello scorso anno, anche se il vincitore, Giovanni Caccamo è un personaggio interessante“.
Andando a parlare invece dei vincitori di questa 65° edizione del Festival di Sanremo, ossia il trio “Il Volo” Stefano dichiara: “I vincitori avranno tutto il successo prevedibile in quanto fenomeni mediatici, ma nulla hanno, e soprattutto avranno, da aggiungere a quello che io considero la musica. Secondo me in questo Festival avrebbe dovuto vincere Nek”.”La mia canzone preferita? – conclude Stefano – Era quella di Malika Ayane !La Zilli è stata bravissima, invece Raf troppo sfortunato”.