24 Dicembre 2024 02:13

24 Dicembre 2024 02:13

INTRATTIENE RELAZIONI CLANDESTINE CON FALSO PROFILO FACEBOOK. VITTIME DECINE DI IMPERIESI. SCATTANO LE DENUNCE/LA STORIA

In breve: Una farsa che va avanti da 5 anni (il primo account è stato aperto nel febbraio del 2010) e che nel corso del tempo ha collezionato parecchie vittime.

daniela carli collage

IMPERIA. Una vita parallela. Non si tratta della solita, sin troppo inflazionata, relazione clandestina, la vicenda che stiamo per raccontare potrebbe essere definita uno psico-thriller di provincia. Un altro nome, un`altra immagine (probabilmente di una modella), un`altra età e altri amori. Una farsa che va avanti da 5 anni (il primo account è stato aperto nel febbraio del 2010) e che nel corso del tempo ha collezionato parecchie vittime. Uomini e donne di tutte le età e di ogni rango sociale che attraverso il social-network Facebook sono entrati in contatto con Daniela Carli, classe 1978 (è questo l’anno di nascita fasullo dichiarato). In verità esiste anche una sua omonima, una sanremese più vecchia di nove anni (per davvero), che è completamente estranea ai fatti.

Una falsa identità costruita grazie all’ingegno di una casalinga che usa immagini tratte da blog e che da tempo sta vivendo e intrattenendo relazioni rigorosamente platoniche/telefoniche con diversi uomini. Tutto è filato liscio sino a quando, una delle sue vittime, dopo oltre otto mesi di relazione ha iniziato a cercare di capire come mai la donna avesse sempre evitato di incontrarlo adducendo innumerevoli scuse. L’uomo si è trasformato in un detective e pian piano ha scoperto la vera identità di Daniela. Si tratta di una casalinga, appunto, sulla cinquantina e sposata. Ora le cose per lei si mettono male, anche perché alcune delle vittime hanno deciso di sporgere denuncia all’autorità competente.

Recentemente è perfino nato un gruppo denominato “Chi ha incastrato Daniela Carli” che ha come obiettivo quello di raccogliere tutte le testimonianze possibili per smascherare pubblicamente la donna.  Si preannuncia, perciò, una lunga battaglia legale ma probabilmente arriverà prima la giustizia della rete.

Condividi questo articolo: