Il consiglio comunale ha approvato il regolamento per il riconoscimento delle unioni civili. Una svolta storica per il Comune di Imperia, che completa dunque l`iter avviato nei mesi scorsi con l`approvazione del registro delle unioni civili. Il regolamento è stato approvato con il voto favorevole di 23 consiglieri (Imperia di Tutti Imperia per Tutti, Pd, Imperia Cambia, NCD, Forza Italia, Movimento 5 Stelle e Imperia Bene Comune). Si è astenuto il presidente del consiglio Diego Parodi. Hanno espresso voto negativo i consiglieri Giuseppe Fossati (Imperia Riparte) e Alessandro Casano (Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale).
Rispetto all’approvazione del registro, il 17 novembre scorso, ha modificato il proprio voto il Sindaco Carlo Capacci, che si era astenuto. È rimasto fuori dall’aula al momento del voto Oliviero Olivieri (Pd) , chi si era astenuto nel novembre scorso. Aveva espresso voto contrario Ida Acquarone (Forza Italia), assente però nella serata odierna.
La pratica è arrivata in consiglio comunale su richiesta del Movimento 5 Stelle, più volte ringraziato dai colleghi consiglieri nel corso della discussione.
RICCARDO GHIGLIAZZA (IMPERIA DI TUTTI IMPERIA PER TUTTI)
“Siamo consapevoli che questo passaggio, pur importante e qualificante per l`amministrazione, rappresenta soprattutto uno stimolo al legislatore statale a recuperare un ritardo che le istituzioni hanno nel cogliere i mutamenti ormai avvenuti nella società italiana. Dico avvenuto perché è sotto gli occhi di tutti che già da molti anni si è assistito ad una mutazione e diversificazione della idea stessa di istituzione familiare. A fianco della famiglia tradizionale che ha le sue importanti ragioni d’essere, rappresentando anche in tempi di grave disagio economico un punto imprescindibile di solidarietà, altre solidarietà fra le persone si sono date e occupano uno spazio sociale sempre più ampio.
Noi siamo convinti che proprio il Comune che è la struttura dello Stato più vicina ai cittadini deve per primo cogliere, recepire e tutelare nei propri regolamenti, per quanto possibile, tutto quello che nella nostra comunità muta. Ribadisco convintamente che questa capacità di percepire il cambiamento fa del Comune oggi un cardine insostituibile della nostra società e che la nostra amministrazione ha dimostrato di saper dare con l’approvazione di questo regolamento, una risposta ai bisogni che emergono nella nostra comunità“.
PIERA POILLUCCI (FORZA ITALIA)
“Stiamo approvando un registro dove le coppie di fatto potranno iscriversi se ci saranno i requisiti. Che siano coppie eterosessuali o omosessuali. Nel momento in cui uno dei due chiede la cancellazione, la coppia credo sia giusto venga meno, se no si creano dei problemi legali“.
GIUSEPPE FOSSATI (IMPERIA RIPARTE)
“Credo che venga data troppa enfasi a questa cosa. È una cosa fine a se stessa. Non avrà un grande ritorno. È un segnale politico, e questo mi pare chiaro. Si dice, noi vogliamo equiparare le coppie gay a quella tradizionale. Personalmente non sono d’accordo. Ho una formazione diversa, sarò antiquato. Qualcosina di più alla famiglia tradizionale andrebbe riconosciuto. A chi ci ascolta a casa, di questa cosa non gliene frega niente. Questi temi lasciamoli al Parlamento. Finché non ci sarà una legge, affrontare certi argomenti sarà pura demagogia“.
ALESSANDRO CASANO (FRATELLI D’ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE)
“L’uomo è un uomo, la donna è una donna. Ormai i generi sessuali stanno diventando 10, uno decide di essere maschio o femmina a secondo di come viene educato. Ditemi se è una cosa normale questa. Sento parlare di maggiori diritti negli Ospedali. È una balla colossale. Una bugia. Non prendiamo in giro la gente. Un medico da le informazioni SOLO a chi vuole il paziente. Oggi stiamo facendo parole e basta. Chi non vuole avere obblighi, convive, chi vuole avere obblighi, si sposa. Dove sono questi diritti non riconosciuti? Smettiamola di fare demagogia“.
MAURO SERVALLI (IMPERIA BENE COMUNE)
“Sono favorevole. Credo sia una scelta di natura politica. Però vorrei fare una precisazione importante. I diritti civili se non sono supportati da diritti sociali restano carta straccia“.
GIANFRANCA MEZZERA (PARTITO DEMOCRATICO)
“Noi vogliamo fare solo un regolamento perché le persone dello stesso sesso o sesso diverso, siccome convivono, possano iscriversi a questo registro per avere qualche tutela in più“.
PINO DE BONIS (assessore Pd)
“È un primo passo verso il riconoscimento della dignità e della civiltà. È un dovere della politica accogliere le istanze di tutti i cittadini. Su questo Imperia avrà messo il suo timbro. Non bastano le parole, servono i fatti, serve il coraggio. Ricordo che un diritto in più per qualcuno non significa un diritto in meno per altri.“.