Questa mattina, le pagine dei quotidiani cartacei e on-line mettono in risalto l’esito dell’assemblea dei soci della Porto di Imperia S.P.A., ovvero, l’approvazione da parte dei soci (Comune di Imperia, Acquamare s.r.l. e Imperia Sviluppo S.P.A, tutte proprietarie del 33% delle quote della Porto S.P.A.) della “manifestazione di intenti” espressa dalla neo giunta comunale che nello specifico chiede di ripristinare il consiglio di amministrazione come modello di gestione della società concessionaria dello scalo turistico imperiese.
Ciò sarebbe stato fatto in segno di risposta all’invito dell’organo collegiale del tribunale, che sarà chiamato ad esprimersi sulla richiesta di concordato preventivo della società, fatto nelle scorse settimane. Sempre secondo quanto riportano “Il Secolo XIX” e “La Stampa”, l’attuale amministratore unico Giuseppe Argirò rimarrà all’interno del futuro cda composto da tre membri, due di nomina comunale, nella veste di amministratore delegato.
Siccome Acquamare srl (società che fa capo ad Acqua Antica Pia Marcia di Francesco Bellavista Caltagirone) ha deciso di rinunciare alla nomina di un suo membro in favore di una nomina fatta dal Comune di Imperia, Argirò rimarrebbe nel consiglio di amministrazione per volontà dell’Imperia Sviluppo S.P.A controllata dalla Final srl di Gianfranco Carli anche se, lo scorso 25 gennaio in occasione della sua prima conferenza stampa da amministratore unico della società, Argirò negò che la sua nomina fosse stata proposta dall’Imperia Sviluppo S.P.A.. La famiglia Carli avrà cambiato idea?
Qual è l’obiettivo del Comune? Cercare di controllare l’operato di Argirò in attesa del pronunciamento del tribunale? Prendere tempo in attesa del consiglio comunale monotematico sul porto previsto per il 22 luglio?
I soci avranno tenuto conto dell’effettivo lavoro svolto da Argirò in questi mesi? Avranno tenuto conto dell’opinione della Procura di Imperia che ha dichiarato il concordato presentato da Argirò, al quale hanno lavorato anche Antonio Parolini e l’attuale assessore al bilancio Guido Abbo, inammissibile?
Si sarà tenuto conto della pesantissime accuse di “concussione per induzione” e di “ricettazione” che pendono sulla testa di Argirò mossa dalla Procura di Sanremo che starebbe per chiederne il rinvio a giudizio?