30 Ottobre 2024 19:15

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30 Ottobre 2024 19:15

LE CITTA’ IN COMUNE- Il gruppo consiliare di Imperia Bene Comune ha partecipato all’incontro. Grosso: “Bisogna avere coraggio”

le città comuni

Durante il weekend a Pisa è nato “Le Città in Comune” ossia un insieme di liste di cittadinanza, unite per un’altra idea di città. Come si legge sul comunicato stampa stilato dopo questi tre giorni di workshop e tavoli di discussione:

“Le liste di cittadinanza riunite si sono date il nome di “Le Città in Comune”, per sottolineare una verità semplice oggi negata: le città sono di tutte e tutti coloro che le abitano, servizi essenziali e spazi pubblici sono proprietà collettive da amministrare per il bene delle e dei cittadini e non per quello delle banche e dei costruttori, anche prevedendo azioni di “forzatura” legislativa se necessarie. Autonomia della politica dall’economia di mercato, lotta culturale e politica ai vincoli di bilancio “imposti” alle amministrazioni locali, perché le città siano teatro di un’alternativa alle politiche di austerità e alle larghe intese. Non a caso si è scelto anche di aderire alla campagna contro la povertà promossa da Libera, “Miseria Ladra”. Da Pisa le città iniziano un cammino per una nuova pratica del “comune”, che muove dal radicamento territoriale e guarda con attenzione e partecipazione a tutte le forme di autogoverno e di buone pratiche che si stanno moltiplicando nella nostra società”.

Il gruppo consiliare di Imperia Bene Comune ha partecipato all’iniziativa e si è dimostrato molto soddisfatto dell’esperienza: “Erano rappresentate circa 11 città diverse – spiega Mauro Servalli – e credo che questo sia l‘inizio di un processo che parte dal basso, ma che punta in alto con diverse esperienze che si coordinano e cercano di lavorare insieme su vari punti importanti. Proprio in questi giorni sono nate tre campagne che puntano su diversi punti come è riportato sul comunicato nato dopo questi giorni di lavoro: dal dovere dei sindaci di fare fronte all’emergenza sociale e di tutelare la sicurezza idrogeologica del territorio e delle scuole, superiore al mandato di rispettare i vincoli di bilancio imposti dal Patto di stabilità; passando per il federalismo demaniale e sul patrimonio immobiliare pubblico e privato da riutilizzare per creare lavoro, cultura, nuovo welfare e rispondere all’emergenza abitativa che cresce nelle città e, in ultimo – conclude sempre Servalli – la la ripubblicizzazione e la trasparenza di gestione dei servizi essenziali – come acqua, trasporti e gestione dei rifiuti – attraverso mobilitazioni, interrogazioni, proposte di delibere e di modifiche degli Statuti comunali, per attuare in ogni città le intenzioni espresse nell’esito referendario del giugno 2011″.

Il punto più importante, nonchè la base di tutto è una semplice domanda: ‘chiedersi come si può cambiare qualcosa’ – specifica Gianfranco Grosso Circa un mese fa abbiamo aderito a questa importante manifestazione e ora siamo andati a Pisa in questo meeting che è stato molto interessante. Ci siamo incontrati con altre liste civiche e ci siamo confrontati sull’idea comune di puntare su una politica che mostri ai cittadini l’importanza e la reale gestione dei beni pubblici. Sono città che si confrontano – continua Grosso – e si sono scoperti svariati temi comuni a tutte le città le cui risposte non possono essere: ‘non si può fare nulla perchè la legge è così’ altrimenti non si fa nemmeno più politica. Si possono trovare altre soluzioni sempre rispettando la legge. Ma ci vuole coraggio di fare scelte politiche di questo genere.

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