” La nostra città potrebbe diventare (nonostante noi!) un posto meraviglioso. Invece è una merda.
Volete che sia così per sempre? Io no.”
Sono parole amare quelle scritte dal fotografo imperiese Settimio Benedusi sul suo Blog.
Un fiume in piena, una severa panoramica sulla situazione della Città di Imperia da parte di un suo cittadino che, pur lavorando oramai fuori ed avendo avuto grandi successi e riscontri professionali, non ha mai dimenticato le sue origini.
Ricordiamo, infatti, le ultime iniziative nelle quali Benedusi ha collaborato gratuitamente per poter offrire alla città eventi ed iniziative culturali di spessore .
Proprio durante l’ultima edizione delle Vele d’ Epoca infatti Settimio Benedusi, insieme ad Assonautica, al Settore Cultura e all’Amministrazione ha presentato, organizzato e curato l’iniziativa: “NOI SIAMO LA NOSTRA STORIA” invitando i cittadini a ” frugare nei cassetti”, trasformandosi in archeologi di immagini per consegnare i ” reperti”. Da questa raccolta Benedusi ha creato una installazione, composta da proiezioni di immagini, che è stata esposta nell’ Hangar a Borgo Marina durante le Vele d’Epoca 2015.
Ecco il testo integrale dello sfogo di Settimio Benedusi:
“Sono appena tornato da due giorni passati ad Imperia, la città dove sono nato.
La situazione, onestamente, mi è sembrata di una tristezza e depressione che mi porta a scrivere queste righe, sia con la vicinanza ed affetto necessari per parlare con amore di un posto che mi ferisce vedere ridotto tanto male e sia con il distacco (non vivo più lì da 30 anni) che mi permette di dire cose in maniera obiettiva.
Non per deresponsabilizzarmi ma incomincio a dire che non so di chi sia la colpa del disastro in corso. E, sinceramente, non mi interessa. Perché temo sia semplicistico ed approssimativo dare la colpa a un partito/sindaco/politico. Se c’è una colpa, la colpa è di tutti.
Veniamo al dunque: il disastro è, nella sua semplicità, che ho trovato una città morta. Negozi chiusi uno dopo l’altro. Solo cartelli di AFFITTASI e VENDESI. Chissà poi chi mai comprerà e affitterà. Non fosse per gli extracomunitari (che ovviamente i locali vedono come fumo negli occhi: se quelli di Porto non sopportano quelli di Oneglia, figuriamoci con quale simpatia possono vedere un egiziano…) Imperia, temo, sarebbe simile, ancora di più, a una cittadina abbandonata del far-west.
Ecco adesso arriva il milanese a risolvere tutti i problemi! Bello tranquillo e beato dalla tastiera del computer!
No, ovviamente non penso sia facile e veloce risolvere le cose.
Una ricetta però ce l’ho. Sì.
Sapete cosa? L’altra mattina che sono partito da Porto Maurizio il clima era caldo. Eravamo nei mesi più freddi dell’anno. A Milano, poche ore dopo, era freddo. Incredibile, eh?
E sapete cosa vedevo alla mia destra andando via? il Mare! E intorno a me?!? Gli ulivi!
A forza di averle davanti agli occhi, cari imperiesi, non vedete più le ricchezze che potrebbero salvarvi/ci.
Queste le ricchezze e gli argomenti su cui puntare per la rinascita di Imperia:
-CLIMA
-SPORT
-CIBO
Se è necessario dire delle cose dirompenti per smuovere le acque le dirò: sento spesso e volentieri parlare della crisi della Agnesi.
Ovviamente tutti siamo solidali con le persone che a causa di questo problema stanno per perdere il lavoro, ok, ma…chi se ne frega di una fabbrica che produce pasta (cosa certo non nella cultura locale, avete mai visto una spiga di grano in Liguria?!?) con l’acqua alla gola?
Tutti lì a sbattersi per prorogare di una settimana, un mese…una fine già segnata. Ma quel casermone sul mare dovrebbe essere e diventare la casa mondiale dello sport! Con dentro TUTTO! Vela, bicicletta (con la bellissima pista che parte da lì vicinissimo), surf (si fa anche surf ad Imperia!), sci (ad un’ora dal sole e dal mare si scia!), sub……………..e mille altri sport!
Un’altra cosa che farà incazzare: ad Imperia non c’è un hotel turistico che possa veramente definirsi tale. Ne esiste uno solo, di qualità, però nel centro di Oneglia, e certo non può definirsi di charme: perfetto per lavoro ma non certo adatto per un soggiorno di piacere.
E poi? Il nulla. Nulla assoluto.
Ma pensate possibile che una città di provincia con ambizioni turistiche non abbia la maniera di ospitare le persone in un posto di qualità e charme?
Una volta ero in un “albergo” vicino al mare e gli ho chiesto dove potevo andare a fare un bagno, se avevano uno spazio loro e se potevano darmi almeno un asciugamano da mare: mi hanno guardato come avessi chiesto una tuta per sciare.
Il cibo!!! C’è l’enorme giacimento culturale dell’olio, la pesca, la campagna con i suoi prodotti (i carciofi!) e mille altre cose.
Il clima! Ma lo sapete che, in inverno spesso fa più caldo ad Imperia che in Sicilia?!? Ma lo sapete che d’estate fa più fresco a Porto Maurizio che a Palermo?!?
Insomma, la nostra città potrebbe diventare (nonostante noi!) un posto meraviglioso. Invece è una merda.
Volete che sia così per sempre? Io no.
Non so da che parte cominciare, non ne ho la più vaga idea. Ma so che qualcosa, qualcuno la deve fare. Altrimenti il malato grave diventerà un morto, e quando uno è morto non c’è più nulla da fare.
Concludo mettendo tre immagini di Imperia (che ho scaricato da internet, mi scuso se non cito gli autori, ma non li conosco) che, sono convinto, mostrano angoli di questa città che i non imperiesi non conoscono e che se fossero in una città della Provenza sarebbero monumenti nazionali con persone da tutto il mondo ad ammirarli.
Odio chi si lamenta: questo non funziona, quello non funziona. Probabilmente è quello che sto facendo anche io. Anzi no, non voglio lamentarmi: Imperia è veramente meravigliosa.
Ma belìn, svegliatevi!”