Imperia. “Parlo in qualità di persona qualunque, mediocre e sconosciuta ai più, non particolarmente qualificata in nessun settore strategico per il futuro”. Queste le parole del cittadino imperiese, Andrea Carli, nella lettera ricevuta dalla redazione di ImperiaPost, che così continua:
“Imperia è la città dove sono nato e dove voglio continuare a vivere perché oltre agli ovvi motivi di legame emotivo e sentimentale e di appartenenza, la ritengo un posto unico nel suo genere, qui potrei elencare le sue innumerevoli qualità ma scadrei immediatamente nel banale e nel già detto e ridetto. L’aspetto che mi preme sottolineare risiede nei profili culturali e comportamentali dei miei concittadini, ai quali voglio semplicemente ricordare una cosa: il potere del cambiamento è unicamente nelle nostre mani, attraverso le nostre scelte, per ripartire dobbiamo iniziare a fare una semplice cosa che non abbiamo mai fatto concretamente e cioè iniziare ad aggregarci e incontrarci, a pretendere nuovi spazi di condivisione e di scambio, non esiste “polis” senza luoghi fisici dove confrontarsi. iniziamo a chiedere ai nostri amministratori di metterci a disposizione degli spazi, e smettiamo di delegare tutto quello che ci riguarda più da vicino solo ai cosi’ detti “politici”. una città è degna di questo nome solo se e’ anche una comunità.
Chiedo agli illustri imperiesi che si sono cimentati in questi giorni in una raffica di sfoghi personali di non rivolgersi unicamente alle istituzioni, ma di iniziare se lo vogliono a confrontarsi pubblicamente con tutti noi “comuni mortali” per dare inizio, attraverso le loro egregie competenze, a nuove sinergie che rendano partecipi i veri protagonisti di Imperia e cioè tutti i suoi cittadini.
“La sovranità appartiene al popolo recita l’art.1 della nostra Costituzione e subito dopo precisa che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione: non una sovranità assoluta e arbitraria, dunque, ma una sovranità legittimata e garantita dal rispetto della Costituzione, cioè della legge fondamentale della nostra Repubblica”.