Si potrebbero trovare in una lettera protocollata in Provincia, le motivazioni della morte di Marco Amoretti, 57 anni, che nella notte tra il 19 e il 20 novembre scorso si è tolto la vita lanciandosi dalla finestra del suo appartamento in via Nazionale ad Imperia. L”uomo, già da qualche tempo aveva chiesto la mobilità interna e solo due giorni prima della sua morte avrebbe fatto protoccolare una lettera in cui lamentava problemi sul lavoro. Il geometra Amoretti lavorava nell’ufficio concessioni e aveva chiesto di essere trasferito ad altro ufficio per alcune tensioni con colleghi e superiori. Nella giornata di ieri, inoltre, il noto blogger imperiese Angelo Amoretti è tornato sulla morte del dipendente della Provincia.
Scrive il blogger Angelo Amoretti: ” …chiedetelo a quelli che lavoravano con Marco, ma a quelli che gli erano vicino, non a un collega o un funzionario qualsiasi: forse capirete un po’ meglio. Capirete che le crisi depressive possono derivare sì dalla perdita di un parente stretto (il padre o la madre; un figlio); da un divorzio o dalla separazione da una persona che si amava, ma può anche derivare da come ti senti trattato al lavoro, per dire”.
Al post di Angelo Amoretti ha risposto, tra gli altri, anche la sig.ra Bruna, dipendente della Provincia da qualche tempo in pensione.
“Ho lavorato in Provincia – scrive Bruna – ed ho toccato con mano cosa possa essere il comportamento riservato a chi non rientra nei canoni o nella protezione. L’Ente ha sviluppato nel corso degli anni e per motivi diversi e poco nobili una rete fitta ed impermeabile di rapporti in cui finiscono per strozzarsi appunto i più deboli o i più forti. La regola che non bisogna mai dimenticare è l’assimilazione. Personalmente ho contestato, protestato,caparbiamente e assurdamente ogni giorno. Pur essendo persona che ama il lavoro sono arrivata ad apprezzare la pensione. Preciso inoltre che, malgrado la vulgata tenda a dire che in ogni posto pubblico si lavora poco e si va avanti per raccomandazione, in Provincia di Imperia la misura è sensibilmente più rilevante. Basta contare quanti sono i dirigenti, qual’è il loro curriculum di studi, in quale modo sono state nel corso degli anni distribuite le promozioni, seguire gli spostamenti del personale arrivato da altri luoghi:insomma un’infinità di indizi. Aggiungo infine che quando sono stata in contrasto con l’Amministrazione la solidarietà mi è venuta di nascosto, con timore, quando non mi è capitato di subire la vile offesa di servizio. Tutto questo detto la Provincia ha Un medico del lavoro che può intervenire e lo deve. Tutto il mio affetto ai genitori di Amoretti, il loro ragazzo ha avuto il torto di essere migliore degli altri”.
La nostra redazione è stata contattata negli ultimi giorni anche da altri dipendenti che hanno confermato la volontà di Amoretti di cambiare ufficio, questi, purtroppo hanno preferito rimanere anonime per timore di ripercussioni.